Al via l’XI edizione di “Onesti nello Sport”, il concorso nazionale rivolto alle studentesse e agli studenti degli Istituti secondari di II grado promosso dalla Fondazione Giulio Onesti e dal CONI, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito e il Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il concorso ha l’obiettivo di diffondere la cultura della legalità in ambito sportivo, educando i giovani a una cittadinanza attiva, combattendo ogni forma di discriminazione e valorizzando l’importanza dello sport come strumento d’inclusione e coesione sociale.
Il tema scelto per questa edizione è “Lo sport è di famiglia”. Componente essenziale della società, lo sport è capace di trasmettere all’interno della famiglia valori educativi fondamentali quali solidarietà, rispetto, inclusione. Tifare insieme durante una gara, provare un nuovo sport, condividere una passione: lo sport è lo strumento che più di tutti aiuta a divertirsi insieme e a rafforzare legami contribuendo alla trasmissione di conoscenze e alla creazione di nuove esperienze.
Già a partire dall’ampia scalinata dell’ingresso del locale, sembrava di entrare nel salone delle feste settecentesche. Mano a mano che si salivano i gradini, si veniva avvolti da un turbinio di voci e di musiche.
All’ingresso nella sala si era accolti da un’esplosione di vivaci colori, quelli dei caftano e dei Djellaba. I loro tessuti erano ricercati, con perline e ricami. Protagoniste indiscusse erano le donne che, indossando gli abiti tradizionali marocchini, creavano un’atmosfera araba come quella descritta nel libro “Le mille e una notte”, oppure quella dell’epoca aurea di Solimano il Magnifico e Roxelana (la schiava che divenne sua moglie legale n.d.r.). Ebbene, proprio questo saggio di splendore orientale é stato uno degli elementi più interessanti del Festival del Marocco, tenutosi a Roma in un noto locale all’Eur.
Riccardo Rossi arriva al Teatro Parioli e dal 8 al 19 marzo e accompagnerà il pubblico con un doppio appuntamento. Solo per la sera dell’8 marzo, per celebrare le donne, Riccardo Rossi proporrà RICCARDO ROSSI IN W LE DONNE! Tutte le donne della nostra vita. Uno spettacolo di: Riccardo Rossi e Alberto Di Risio.
La donna è la prima persona che conosciamo al mondo! Maschi o femmine è uguale: è sempre lei il nostro primo incontro. Ma se le bambine crescendo diverranno sempre più “colleghe” della madre (prima o poi faranno un figlio anche loro) i maschi si ritroveranno per tutta la vita a fare i conti con “quell’essere” che li ha generati. Ma i ruoli nel corso degli anni cambieranno, dopo la madre conosceranno la tata, la sorella, la nonna, la maestra, la fidanzata, la moglie, la figlia e così via, senza dimenticare ovviamente la più temuta: la suocera!
Una Roma rabbiosa quella che ha sconfitto la Juventus in uno stadio Olimpico esaurito in ogni ordine di posti. Le due squadre, al momento dell’ingresso in campo, hanno trovato una scenografia mozzafiato. Tutto lo stadio avvolto dai colori giallorossi, compresa la tribuna Monte Mario.
La partita rappresentava qualcosa di importante per entrambe le squadre. La Roma doveva dimenticare in fretta l’inciampo infrasettimanale contro la Cremonese e la Juventus voleva raggiungere, nonostante la penalizzazione intervenuta (-15 punti ndr), una zona Champions League che, dopo le 5 vittorie di fila, si era ripresentata possibile.
Nel primo tempo la partita rimane bloccata, troppi tatticismi e squadre ben schierate dai due allenatori. All’inizio del secondo tempo la svolta. Mancini con un bolide di destro da fuori aria trova il jolly. Nulla può Szczęsny che si limita a guardare la palla che si infila nell’angolino della sua porta non più raggiungibile dalle sue mani.
Verrà presentato mercoledì 8 marzo presso la sede dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico il libro che racconta la Storia e le storie vissute dalla prima produttrice cinematografica italiana: Marina Piperno.
EPPURE QUALCOSA HO VISTO SOTTO IL SOLE, un’autobiografia edita da All Around Edizioni, interroga gli immensi archivi fotografici della sua famiglia, le cui radici romane risalgono all’epoca di Giulio Cesare, raccontando la sua formazione giornalistica e il viaggio a New York che la indurrà a scegliere il cinema e intraprendere una carriera sessantennale ricca di sperimentazioni e successi.
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