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Siete a conoscenza dei sacrifici che un atleta è costretto a fare per una "semplice" apparizione in una manifestazione come le Olimpiadi?

Dieta, allenamento, lavoro psicologico, rinunce e quant'altro per arrivare a coronare quel sogno realizzabile una volta ogni quattro anni. Los Angeles 2028 potrebbe essere il crocevia tra il correre sulla via dello sport e la sconfitta più nefasta. Tre discipline olimpiche, tra le più virtuose e tra le più storiche, rischiano di dover salutare i giochi Olimpici; ci riferiamo alla Boxe, al Pentathlon ed al sollevamento pesi.

Proviamo ad andare con ordine: il pugilato deve ottemperare, a detta del CIO, a diverse mancanze come la trasparenza economica, una cattiva gestione finanziaria di alcune federazioni ed alcuni scandali arbitrali; il pentathlon ha avuto problematiche in seguito alla decisione di eliminare l'equitazione dopo i Giochi di Parigi, guai arricchiti dal brutto gesto di un allenatore tedesco che ha malmenato un suo cavallo (per questo è stato espulso da Tokyo); il sollevamento pesi sarebbe reo di avere numerosi casi di doping con l'assegnazione di medaglie postume. Detto questo ci si augura che il CIO minacci solamente l'esclusione dalle Olimpiadi invece di andare fino in fondo cercando, anzi, di aiutare questi sport ad estirpare quel che non va. Tutte e tre le federazioni sono esempio di virtuosità e di impegno.

Non è proprio lo sport che deve usare i mattoni per costruire e non per alzare i muri e dividere? Non è nella mentalità sportiva vivere di pregiudizi ed omologazione, facendo così si rischia solo di allontanare gli appassionati da questo mondo e di buttare nell'oblio delle federazioni che hanno, invece, bisogno dei Giochi Olimpici per guadagnare la visibilità che meritano. Il monito del comitato tecnico, in ogni caso, sembra chiaro e non possiamo che affidarci ad una gestione virtuosa degli organi competenti di queste tre nobili discipline. Certo è che, estromettere boxe sollevamento persi e pentathlon quando un tema caldo è l'intromissione degli e-sport nel circuito olimpico di Los Angeles 2028 appare come una presa in giro.

Il riconoscimento di quest'ultimi come fosse un'attività sportiva è quanto di più lontano De Coubertain immaginava. A lavoro, dunque, per far sì che queste tre discipline non salutino ciò per cui combattono quotidianamente.