Gli artisti dell'Est europeo non sono molto conosciuti al di fuori della cerchia degli specialisti e per questo motivo sono preziose le occasioni in cui  possono suscitare meraviglia e stupore davanti alle loro opere in coloro che le osservano.

Un esempio eccellente può essere Konrad Magi (1878 - 1925), universalmente ritenuto come dei maggiori esponenti dell'arte estone del secolo scorso. Alla sua opera il Museo nazionale d'arte estone e l'Ambasciata dell'Estonia in Italia hanno dedicato una prima esposizione, che è anche la più ricca di tele al di fuori dei confini nazionali, nelle sale della Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

La mostra si svolge in concomitanza con l'avvio del semestre di Presidenza Estone del Consiglio dell'Unione Europea e la celebrazione dei 100 anni dalla costituzione della Repubblica d'Estonia. Madrina d'eccezione alla riservata anteprima dell'esposizione è stata la Presidente della Repubblica d'Estonia Kersti Kaljulaid accompagnata dall'Ambasciatrice in Italia Celia Kuningas-Saagpakk. Curatore della mostra è stato Eero Epner. L'atmosfera dell'anteprima è stata quella delle serate di gala, raffinata e discreta, con canto degli inni nazionali da parte di un coro nei tradizionali costumi estoni. La mostra è particolarmente interessante in quanto consente di apprezzare un artista originale e particolare. La sua pittura risente indubbiamente degli influssi dei viaggi compiuti nell'Europa occidentale e non teme i confronti con i grandi pittori di inizio Novecento.

Tuttavia l'espressione artistica di Magi non si confonde con nessuna delle correnti dell'epoca conservando elementi di ricerca stilistica propri. Il tema predominante nelle tele sono i paesaggi che hanno colori forti e caldi. Le nuvole sono quasi una costante nei quadri, con sfumature calde e chiare che assumono tonalità  fredde nei periodi in cui le inquietudini dell'artista sono diventate più forti. Nelle sue opere Magi traspone la propria sofferta analisi spirituale interiore, la ricerca di un equilibrio agognato ma non raggiunto.

Nello stesso tempo la sua produzione artistica è improntata ad una indagine estetica in cui prevale la tensione verso l'eleganza, la gioia, la positività . In questa esposizione sono presenti tutti gli elementi che possono porla nella stessa linea di successo della prima mostra italiana a 50 anni dal '68. Essa è intitolata: "E' solo un inizio. 1968" ed è stata recentemente inaugurata nelle sale della stessa Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea.

Nel comunicato stampa la Direttrice del museo Cristiana Collu ha affermato: "E' interessante che siano i musei ad aprire la discussione sul '68, e che lo facciano con la forza dell'adesso che possono esprimere le opere d'arte. Il preludio di questo anniversario è qui in Galleria dove oltre alla mostra, che si sofferma sulle opere prodotte in quegli anni, proponiamo un Giornale-Catalogo che restituisce la cornice politica e sociale del periodo". In riferimento al contesto del periodo in oggetto vi sarà anche un ciclo di incontri nella Galleria ad ingresso libero e che tratteranno di amore, lavoro, immaginario e creatività.