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Uno degli approcci di maggior successo nel Celeste Impero è l’esempio paradigmatico di Matteo Ricci.

Egli si fece cinese per capirli ed essere amato da loro. Tutto questo senza perdere la propria identità. In questa linea si è posto un percorso estremamente fecondo del Master in “Linguaggi del turismo e comunicazione interculturale” nello studio sia delle nuove tendenze sul turismo, in particolare di quello cinese; sia nell’analisi dei suoi fenomeni strutturali.

Da questo dinamico e stimolante clima intellettuale  è nato un dialogo tra il comparto pubblico ed innovative esperienze imprenditoriali i cui sviluppi sono stati illustrati nel corso di una giornata di studio. Essa è stata intitolata: “2018 – Anno europeo del turismo cinese.

Opportunità per il comparto turistico italiano rivolto ai visitatori cinesi”. L’evento ha inteso fornire un qualificato contributo all’interno delle manifestazioni dedicate all’ importante ricorrenza comunitaria. Uno dei riferimenti è alla piattaforma digitale per l’accoglienza dei turisti cinesi in Italia denominata “Vento d’Italia”. Essa è promossa dalla startup Italian lifestyle in collaborazione con OmnitechIt, partner tecnologico, ed il Master, partner accademico.

I dettagli dell’iniziativa sono stati illustrati dalla CEO della startup e moderatrice dell’evento, Elisa Morsicani, docente al Master  e con importanti esperienze internazionali, tra le altre, presso le Nazioni Unite, India e Germania. Si tratta di un progetto pilota teso a promuovere e valorizzare il complesso dei beni artistici laziali e romani tenendo conto dell’approccio culturale e tecnologico cinese. Alcuni esempi sono l’utilizzo della lingua del Celeste Impero, una narrazione “social” emozionale anche tramite lo storytelling, l’utilizzo del canale comunicativo cross-border WeChat. Quest’ultimo non dovrebbe essere ritenuto un semplice strumento di messaggistica, bensì un articolato ecosistema che favorisce ed orienta le preferenze, le tendenze cinesi.

All’interno degli elementi rilevanti della piattaforma digitale è da ricordare il supporto di Zetema, l’azienda strumentale capitolina che opera nel settore cultura. Accanto alla presentazione del progetto citato, la giornata di studi è stata dedicata all’analisi ed al confronto sugli argomenti precedentemente citati nella prospettiva di una pubblicazione accademica sulle dinamiche del turismo cinese. Tra i qualificati relatori si ricordano il dott. Carlo Capria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica Economica ed esperto di Cina; il Direttore coordinamento marketing dell’ ICE Antonino Laspina; il Direttore sezione turismo Zetema Riccardo Capone; l’Head of Italy, South Europe dell’Europe Representative Office di UnionPay International Co. Ltd. Gao Yunfeng; il Consigliere Unindustria e Responsabile marketing e business development per Aeroporti di Roma Raffaele Pasquini. Nel corso dell’evento hanno portato i loro saluti il Direttore del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere Giorgio De Marchis, e la Direttrice del Master Barbara Antonucci, la quale ha condiviso e costantemente seguito l’ importante iniziativa accademica ed imprenditoriale.

Tra i qualificati partecipanti si segnala, tra gli altri, la Responsabile Marketing di Air China Mita Carmelita Pippa. Dalle analisi dei relatori è emerso che, per comprendere il Regno di Mezzo è necessaria, accanto ad un criterio rigoroso, una proiezione multi prospettica. Per tale motivo sono state fornite analisi di scenario e di contesto ad ampio raggio accanto ad elementi tecnici ed altri più propriamente imprenditoriali. In altri termini, la strategia da adottare nei confronti del Celeste Impero dovrebbe essere di medio - lungo periodo e non un approccio di breve termine. E’ evidente che tale programmazione richiede un supporto istituzionale alla penetrazione in Cina per le imprese. Esse, inoltre, dovrebbero operare nell’ambito di un network che sostenga e rafforzi la loro azione.

In questa linea la nostra rete diplomatica in Oriente sta producendo buoni e proficui risultati, come nel caso delle comunicazioni aree. Oltre a quanto affermato, la conoscenza bilaterale dovrebbe porre particolare attenzione a quella linguistica ed alla valorizzazione del capitale umano. Ulteriori aspetti sottolineati nel corso della giornata di studio sono l’apertura all’estero del Celeste Impero che continua ad essere guidata dai cinesi, essa è fortemente condizionata dal ruolo di grande potenza che Pechino sta assumendo e non si dovrebbe ritenere che la classe media emergente abbia una funzione politica propulsiva.

I nuovi ceti sociali benestanti stanno raggiungendo livelli di spesa elevati, richiedono beni di qualità e di prestigio ma non rappresentano ancora un mercato organizzato e definito. Soprattutto nel business internazionale i cinesi ricercano l’attuazione della rule of Law, dato che la certezza del diritto è uno degli elementi che condizionano fortemente gli investimenti all’estero. All’interno del Regno di Mezzo essa è influenzata dall’istituto della guanxi, che risente degli insegnamenti confuciani. Si tratta, in sostanza, di un sistema di precetti che guidano le relazioni umane. Accanto ai precedenti elementi sono stati illustrati anche i dati relativi ai turisti cinesi che privilegiano le destinazioni orientali, più vicine a loro culturalmente e geograficamente, con la tendenza a preferire l’ organizzazione delle vacanze in maniera autonoma rispetto alla partecipazione a quelle di gruppo.

Il segmento del mercato turistico cinese di maggior interesse per gli operatori italiani è quello dei millennials, istruiti e fortemente tecnologici, anche nei pagamenti che preferiscono siano effettuati attraverso i loro circuiti. Tra i loro desideri vi sono la nostra cultura, arte, enogastronomia, fashion, shopping. Sono in crescita le richieste di tour alternativi alle classiche mete. I turisti cinesi sono disposti a spendere ma sono esigenti, per cui le mete che vogliono attrarli dovrebbero poter offrire un’accoglienza di qualità ed esperienziale. Questi ultimi due elementi sono quindi tra i must per i nostri operatori turistici, dalla loro capacità di soddisfarli o meno, dipenderà molto il posto futuro che occuperemo nelle classifiche internazionali delle mete preferite del Paese che è in vetta alle classifiche per il numero dei viaggiatori nel mondo.