
- Scritto da Bruno Bertucci
Quarto derby stagionale, questa volta si giocherà domenica all’ora di pranzo. La Roma non può assolutamente fallire questa partita, soprattutto per non rovinare del tutto una stagione non esaltante, viste le premesse di inizio anno.
La situazione non è delle più serene: Dzeko docet. Avremo la prova se i giallorossi hanno fatto quel salto di qualità mentale e faranno assistere la stracittadina al bosniaco da sedi diverse rispetto al campo o se l’anarchia continuerà a regnare sovrana a Trigoria. Per un DS in arrivo un allenatore già con le valige in mano, secondo i media.

- Scritto da Bruno Bertucci
La Juventus potrebbe archiviare la pratica scudetto qualora vincesse contro la Dea, dall’altra parte il team di Gasperini non vuole assolutamente commettere passi falsi così da continuare a seguire quel sogno chiamato Europa (che manca ormai da più di 15 anni).
L’Atalanta scenderà sul terreno di gioco con il classico 3-5-2: Berisha in porta e linea difensiva a 3 con Toloi, Caldara e Masiello. Sulle corsie esterne spazio allo straordinario Conti e Spinazzola, al centro agiranno Kessiè, Freuleur e Cristante. In avanti la solita “coppia social” che sta facendo stropicciare gli occhi ai bergamaschi: Gomez-Petagna.

- Scritto da Bruno Bertucci
Sorteggio favorevole per la Vecchia Signora che dalle mani sapienti di un ex come Ian Rush pesca la “cenerentola” Monaco e proprio come Re Mida è riuscito a tirar fuori dell’oro dalle urne.
Tra le fila dei transalpini spiccano Falcao e la sopresa Mbappè, senza dimenticare due conoscenze del calcio nostrano come Raggi e Glik (per lui come un derby, avendo giocato con il Torino ed essendone stato il capitano). La società bianconera può ritenersi più che soddisfatta, visto che le insidie maggiori potevano venire dalla città di Madrid.

- Scritto da Bruno Bertucci
Era l’Aprile del 2003 quando il “panterone” Zalayeta trascinava la Vecchia Signora in semifinale contro il Barcellona di Luis Enrique, a quel tempo faro del centrocampo catalano.
Dopo 14 anni la storia ha sempre il medesimo finale con lo stesso Enrique presente al Camp Nou, questa volta nelle vesti di direttore d’orchestra con il compito di far suonare lo spartito della “remuntada” al tridente Messi, Neymar e Suarez. La musica però non cambia, bianconeri in semifinale dopo aver retto bene le scorribande spagnole ed aver portato a casa uno 0-0 più unico che raro. È stata un’impresa, soprattutto se si pensa che in Europa il Barça aveva sempre vinto negli ultimi anni tra le mura amiche.

- Scritto da Bruno Bertucci
Una partita che sembra già una finale anticipata in una serata che difficilmente passerà inosservata.
Il luogo è il Camp Nou, le squadre Barcellona e Juventus, due tra le società più blasonate d’Europa, quell’Europa che da troppo tempo non è terra di conquista italiana. Dopo il netto 3 a 0 dell’andata i tifosi bianconeri già sognano il pass per la semifinale, mentre i supporters blaugrana hanno ancora viva l’immagine della strepitosa remuntada contro i francesi del Psg. Messi e compagni sono nuovamente chiamati all’ennesima impresa per dimostrare al mondo intero che non sono di questo pianeta e che il calcio è il loro gioco.
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