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Qualche mese fa ci avrebbero scommesso in pochi: Chelsea in vetta, comodamente a + 10 sulla prima inseguitrice e con un piede e mezzo nella scarpa da campione di Premier League.

Non tanto per il valore della rosa, che supera di gran lunga quello della maggior parte delle altre squadre inglesi, quanto per un avvio stentato che aveva fatto presagire un’annata di assestamento in attesa di vedere il vero Chelsea. Ma i Blues, da quando hanno ingranato la marcia, non hanno più smesso di vincere e convincere. Parlare di somiglianze con la Juventus del tecnico leccese, in bianconero dal 2011 al 2014, potrebbe suonare male ma di atteggiamenti simili, tattici e tecnici, ce ne sono parecchi: il Chelsea è una squadra solida, non entusiasmante ma estremamente cinica, dotata di una forza fisica e mentale che molto spesso fa la differenza.

Basti vedere l’ultima gara in casa dello Stoke City durante la quale i Blues si sono visti rimontare il gol di vantaggio ma non hanno mai smesso di macinare gioco e controllare la gara. Conte& co. non perdono una partita dal 4 gennaio e non sembrano voler rallentare la proprio corsa verso il titolo mentre dietro le inseguitrici, per la seconda stagione di fila, sembrano notevolmente affannate. Gli Spurs di Pochettino, che pagano 10 punti di distacco, sono appunto l’ultima squadra ad aver battuto la capolista. La seconda posizione sarebbe già di per sé un ottimo traguardo per la compagine londinese, insieme all’Arsenal unica vera rivale del Leicester nella scorsa stagione, ma il Manchester City e il Liverpool tengono la scia caparbiamente: nelle ultime quattro gare il Tottenham ha solo vinto, 2-1 al Southampton questa giornata, mentre i Citizens hanno racimolato due vittorie e due pareggi. Uno dei due pari è arrivato sabato contro il Liverpool, al momento quarta forza del campionato con una gara in più: al rigore di Milner ha risposto Aguero regalando a tutte e due le squadre un punto che serve a poco. Intanto dietro lo United di Mourinho tenta un recupero in extremis: i Red Devils non perdono in campionato addirittura dal 26 ottobre ma fino a questo punto hanno collezionato ben 10 pareggi su 27 gare, più di chiunque altro in Premier escluso il Middlesbrough penultimo.

Passiamo in Spagna dove il Real Madrid continua a mantenere la vetta a +2 sul Barcellona e con una gara da recuperare. Le Merengues non appaiono di certo nel proprio miglior momento di forma: nelle ultime due gare contro Athletic Bilbao e Betis si sono imposte 2-1 con qualche grattacapo di troppo. Il Barcellona intanto continua ad inseguire anche se lo stop della scorsa settimana sul campo del Deportivo La Coruna rapresenta una ghiottissima occasione buttata al vento: a questo punto i ragazzi di Luis Enrique sarebbero primi, con un punto di vantaggio sul Real e avrebbero potuto mettere paura ai Blancos. Segue il Siviglia, a -6 dal Barcellona, che sembra aver subito lo shock dell’eliminazione dalla Champions League della scorsa settimana: contro l’Atletico Madrid infatti i biancorossi perdono 3-1 e si vedono avvicinare pericolosamente dai Colchoneros. Non un periodo facile per Sampaoli che nelle ultime tre gare ha racimolato appena due punti contro i 9 conquistati da Simeone. L’Atletico segue quindi a -2 ma con il vento in poppa dopo la qualificazione ai quarti di finale di Champions e la rimonta al terzo posto.

Se la Premier ha già, o quasi, un proprio campione, la Bundesliga si è dovuta piegare nuovamente alla spietata supremazia del Bayern Monaco. L’entusiasmante avvio del Lipsia aveva fatto ingolosire molti appassionati, ormai pronti a tutto dopo aver visto il Leicester trionfare in Inghilterra. Ma la Bundesliga è un campionato diverso e la differenza tra i bavaresi e il resto delle compagini sembra diventare ogni anno più ampio invece che diminuire. Il +13 sulla seconda a sole nove giornate dalla fine suona già come un verdetto. La squadra guidata da Carlo Ancelotti non perde in campionato da novembre e da allora ha inanellato 12 vittorie e due pareggi, senza contare le altre competizioni. Uno strapotere a cui si è dovuto arrendere anche il coraggioso Lipsia, che mantiene la seconda posizione, primo tra i “normali”, che deve però guardarsi da un Dortmund arrembante, terzo a -3 dalla seconda piazza. In effetti i ragazzi di Hasenhuttl nelle ultime due gare hanno colto due sconfitte permettendo alle inseguitrici di rifarsi sotto con convinzione. Dietro al Dortmund continua a stupire l’Hoffenheim del giovanissimo Nagelsmann: 45 punti conquistati e sole 4 lunghezze che lo separano dal secondo gradino del podio.

Infine uno sguardo alla Ligue1, virtualmente il campionato più aperto tra i cinque maggiori d’Europa (ricordiamo che il Real Madrid ha una gara da recuperare). Il Monaco continua la sua corsa e imponendosi 3-0 a Caen mantiene a +3 il suo vantaggio sul Psg. Umori opposti tra Principato e capitale: i biancorossi festeggiano un’insperata qualificazione ai quarti di Champiosn League avendo eliminato il favoritissimo Manchester City mentre a Parigi si cerca di dimenticare l’incredibile rimonta del Barcellona che ha estromesso il club francese dalla corsa alla “coppa dalle grandi orecchie”. Nel frattempo Cavani e compagni domano il Lione in rimonta, al Parco dei Principi, e si tengono in scia mentre dietro il Nizza comincia a perdere colpi incappando in un inutile 1-1 sul campo del Nantes e incappando nel secondo pari consecutivo. I punti tra i rossoneri, terzi, e la capolista diventano a questo punto 7 lasciando presagire che per il titolo sarà una corsa a due. E magari a spuntarla questa volta non sarà il Psg.