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Era l’Aprile del 2003 quando il “panterone” Zalayeta trascinava la Vecchia Signora in semifinale contro il Barcellona di Luis Enrique, a quel tempo faro del centrocampo catalano.

Dopo 14 anni la storia ha sempre il medesimo finale con lo stesso Enrique presente al Camp Nou, questa volta nelle vesti di direttore d’orchestra con il compito di far suonare lo spartito della “remuntada” al tridente Messi, Neymar e Suarez. La musica però non cambia, bianconeri in semifinale dopo aver retto bene le scorribande spagnole ed aver portato a casa uno 0-0 più unico che raro. È stata un’impresa, soprattutto se si pensa che in Europa il Barça aveva sempre vinto negli ultimi anni tra le mura amiche.

Partita ad altissima intensità, con azioni repentine e veloci. La solidità difensiva della squadra di Allegri è stata la chiave di volta della partita. Fin da subito si sono viste in campo due compagini arcigne a centrocampo e con una propensione ad offendere la controparte.

A nulla è valso il solito possesso palla spagnolo ed a niente è servito il talento dei sudamericani in attacco. L’unica cosa veramente fondamentale è stata la concretezza e l’efficienza dei piemontesi. Massimo risultato con il minimo sforzo, anche se di energie ne sono state sprecate parecchie in questi quarti di finale. La Juventus è tra le prime 4 squadre d’Europa insieme alle due società di Madrid (Real ed Atletico) e la sorpresa Monaco. Per il sorteggio bisognerà aspettare le urne di Nyon il 21 Aprile.

Ad ora i tifosi juventini possono godersi il momento, incrociando le dita e sperando che il prossimo avversario sia alla loro portata. Insomma “Allegri” e vincenti sognando Cardiff, un sogno non così irrealizzabile.