
- Scritto da Tony Bart
Tutto esaurito all'Olimpico, in 65.000 per spingere la Roma in semifinale di Conference League.
Il Leicester, che nel pomeriggio aveva avuto la meglio sullo PSV Eindhoven, attende di sapere con chi se la dovrà vedere per giocarsi poi la prima finale di Conference League. La Roma parte in quarta e con Abraham va subito in goal nei primi minuti del match. I giallorossi sono padroni del campo mentre i canarini norvegesi sembrano annichiliti. Qualcuno in tribuna esterna riflessioni sulla temperatura particolarmente mite che, rispetto all'andata, risulta favorevole ai giallorossi. I norvegesi non hanno infatti più dalla loro parte gradi sottozero più consoni alle loro abitudini.

- Scritto da Tony Bart
Prima del minuto 82 la Roma perdeva contro la squadra ultima in classifica, con la peggiore differenza reti e che da 22 turni consecutivi prendeva almeno un goal.
Roba da non crederci, i giallorossi, un minuto prima, all'81', erano praticamente sotto scacco nei confronti dei granata della Salernitana che, con merito e con una buona organizzazione di gioco, stavano per riuscire nell'impresa di prendere tre punti all'Olimpico! Ma cosa è successo poi all'82'? E' successo che la Roma si è svegliata dal torpore che l'ha pervasa per quasi tutto il tempo della partita fino a quel momento.

- Scritto da Antonio Bartalotta
I giallorossi soccombono di nuovo di fronte ad una squadra che non fa risultato per caso. La struttura è quella di un team solido in ogni reparto. Più forti e preparati fisicamente, dopo un primo tempo appannaggio dei giallorossi, i norvegesi spingono nella ripresa fino a raggiungere l'obiettivo della vittoria e dell'ipoteca sulla qualificazione per la semifinale della competizione.
Si, proprio un'ipoteca, anche se Mourinho nelle dichiarazioni di fine partita si è mostrato piuttosto spavaldo nella previsione di un passaggio di turno facile con la partita di ritorno affidandosi ai suoi giocatori e al pubblico giallorosso.

- Scritto da Bruno Bertucci
La domanda che in molti si sono posti, in seguito alle parole del tecnico della Roma, è perchè Josè Mourinho utilizzi l'asset a tre invece che il suo modulo preferito; la risposta risiede nei meri risultati agonistici.
Come confermato dal tecnico di Setubal, i giallorossi sono costruiti, al momento, per giocare con con il 3-5-2 (vista anche la mano di Fonseca in questi ultimi anni). Appena giunto nella capitale, lo Special One, ha tentato di schierare il suo 4-2-3-1 con cui ha vinto il triplete nel 2010, sedendosi sulla panchina dell'Inter; con questo schieramento tattico la Roma ha tirato 193 volte segnando appena 20 gol, con un expected gol di 22.60, molti tiri ma una media realizzativa del 10 % (un tiro su dieci va a destinazione), oltre questo ci si è accorti che il terminale offensivo, Tammy Abraham, non riesce a spostare gli equilibri da solo in avanti; nonostante i suoi 11 centri in Serie A l'xG di 13.66 ci racconta di un inizio di campionato con il freno a mano tirato, non solo per il suo core business ma anche per l'altruismo: 3 assist ed un xA di 3.24. Cambiando schieramento tattico, pur non avendo neanche i braccetti laterali in grado di alimentare la manovra di impostazione e quella offensiva, si è passati al 3-5-2 con un miglioramento delle prestazioni non solo del numero 9 ma anche dell'intera compagine.

- Scritto da Bruno Bertucci
La rete raccoglie la sfera adagiata in fondo alle trame dal giovane parigino che accende, inconsciamente, il fuoco passionale di un bambino.
Corsa tra gli spalti, scavalco alle barriere del Le Parc e sorrisi (ri)accesi di Mbappè ed Icardi. Una squadra cresciuta sulle finanze qatariote e sulla tecnica individuale, complessa la mossa strategica di far coesistere personalità così elevate in un unico spogliatoio.