Cinema

- Scritto da Zuleca Rienti
Un bambino finlandese si ritrova a salvare il Presidente degli Stati Uniti D’America, tra i boschi, da un attacco terroristico.
Basta questa premessa a suscitare curiosità e dopo averlo visto, posso confermare che è uno di quei film che ti tengono incollati alla poltrona sin dall’inizio. A differenza di altre pellicole sulla Casabianca, su complotti e attentati, questa ci mostra uno scenario totalmente nuovo, in cui un Presidente poco coraggioso conoscerà un bambino che di coraggio, invece, ne ha da vendere!

- Scritto da Zuleca Rienti
Torno indietro e non vado a vedere questo film!
Le premesse sembravano buone, anche se si tratta di una commedia leggera. L’idea di base sembra l’adattamento di Un tuffo nel passato diretto da Steve Pink, del 2010, dove quattro amici si ritrovavano negli anni Ottanta, a causa di una vasca idromassaggio che si trasformava in una macchina del tempo.
Scritto dai Vanzina e diretto dallo stesso Carlo, il film racconta di Marco (Raoul Bova) e Claudio (Ricky Memphis) amici di vecchia data, il primo felicemente sposato con Giulia (Giulia Michelini) e il secondo, single e con una madre alcolista. Fin qui tutto normale, ma Giulia, una sera, lascia Marco per un altro uomo.

- Scritto da Redazione
Dal 9 all’11 luglio la Casa del Cinema di Roma ospita la prima edizione del RomAfrica Film Festival (RAFF), tre giorni di cinema a ingresso libero per oltre 20 ore di proiezioni per offrire uno sguardo su un’Africa ancora sconosciuta, raccontata attraverso film di recente produzione ancora inediti in Italia.
Realizzato con la collaborazione del Fespaco (Festival Panafricain du Cinéma et de la Télévision de Ouagadougou, il più importante festival cinematografico africano) il RomAfrica Film Festival racconta l'Africa del cambiamento, attraverso le storie dei suoi stessi protagonisti, mostrando un continente dinamico, sotto pressioni complesse, in continua evoluzione ma con enormi potenzialità.

- Scritto da Zuleca Rienti
Se pensate che un dinosauro sia spaventoso e spettacolare allo stesso tempo, allora non ne avete considerato uno geneticamente modificato. È questo che fanno in Jurassic World, un grande parco divertimenti a tema, con tanto di attrazioni per tutta la famiglia.
Il sogno di John Hammond, l’eccentrico miliardario fissato con i dinosauri, finalmente vede la luce. A distanza di ben ventidue anni da Jurassic Park, il primo film della saga diretto da Steven Spielberg, basato sull'omonimo romanzo scritto da Michael Crichton, in cui erano stati clonati i dinosauri per la prima volta.

- Scritto da Zuleca Rienti
Dopo due anni esatti dal capolavoro premio Oscar La grande bellezza, Sorrentino ritorna con Youth – La giovinezza e ci sorprende, di nuovo. All’apparenza potrebbe sembrare un film dai contenuti banali, ma non lo è, per il semplice fatto che tutto è inserito in un contesto che lo rende un’opera d’arte. Un trionfo dell’estetica, un piacere per gli occhi e non solo, che necessita infatti di una seconda visione per poterlo comprendere appieno e cogliere al meglio tutte le sfumature.
La storia è immersa nel silenzio e nella quiete delle Alpi svizzere, in mezzo a paesaggi meravigliosi. Quasi tutta la vicenda si svolge in un hotel, definito “un posto perfetto per rilassarsi”.

- Scritto da Zuleca Rienti
C’era una volta il cinema italiano che ci faceva sognare e chissà, forse tornerà a farlo! Sicuramente con questo film ci sono buone premesse.
Scritto e diretto da Matteo Garrone (“Gomorra”, 2008 “Reality”, 2012) insieme a Edoardo Albinati, Ugo Chiti e Massimo Gaudioso, è il primo in lingua inglese per il regista. Film a episodi tratto dalla raccolta di fiabe “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile. La pellicola è un mix di intrecci e magie incorniciate da un’atmosfera da fiaba. I tre episodi, “La regina”, “La pulce” e “Le due vecchie” sono separati tra di loro, ma i rispettivi personaggi delle storie si incontrano all’inizio del film e si riuniscono alla fine. Inoltre, le storie vengono raccontate poco alla volta, lasciando la giusta dose di curiosità per ognuna di esse.

- Scritto da Zuleca Rienti
L’unica cosa ben nota su questo film era che ha ricevuto dieci minuti di applausi a Cannes. Mentre stavo in sala e lo guardavo, mi sono davvero chiesta il perché.
Diretto dal regista Nanni Moretti (“Il caimano” 2006, “La stanza del figlio” 2001) e scritto dallo stesso, insieme a Francesco Piccolo e Valia Santella, è un film dove l’autobiografismo è un elemento cardine dell’opera.
La pellicola racconta l’esperienza del regista, che ha perso la madre proprio durante le riprese di “Habemus Papam”, ma per quanto ci si sforzi di entrare in contatto con il film, proprio non si riesce.

- Scritto da Zuleca Rienti
La pellicola ha sicuramente buone intenzioni, ma purtroppo, a parte il tentativo iniziale di denuncia politica, perde credibilità.
A due terzi del film cala l’attenzione, ma non c’è problema! Abbiamo una serie di piani piuttosto dettagliati di Sean Penn, che interpreta il protagonista Jim Terrier, a torso nudo sudato mentre lavora, sotto la doccia. Persino per ravvivare il finale, piuttosto banale e scontato, dopo una sparatoria viene ferito, ma si toglie il giubbotto per mostrare almeno i muscoli. Insomma, il fisico prestante del nostro attore viene utilizzato per ravvivare i punti morti.
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