Roma - Per la gioia degli appassionati di cinema, il 16 ottobre ha preso il via a Roma la nona edizione del Festival internazionale del film di Roma, la manifestazione si concluderà il 25 ottobre. In 10 giorni saranno presentati 51 lungometraggi nelle sezioni ufficiali e 24 anteprime mondiali di cui 6 internazionali e 11 europee. La grande novità di quest’anno è rappresentata dal fatto che per la prima volta non ci sarà una giuria a decidere l’assegnazione dei premi, ma i vincitori saranno decretati dagli spettatori dei film, con le preferenze espresse all’uscita delle sale. Le pellicole che saranno presentate al festival sono state divise in quattro categorie: Cinema d’oggi con film di registi sia affermati che giovani; Gala, con film appartenenti al genere popolare; Mondo genere, aperto alle pellicole appartenenti ai più diversi generi cinematografici e Prospettive Italia, nella quale vengono presentate le nuove tendenze del cinema nazionale documentaristico e di fiction.

A queste categorie va aggiunta la sezione autonoma Alice nella città, nella quale vengono tradizionalmente presentate le novità del cinema per ragazzi. Dopo la presenza di Tomas Milian alla prima giornata, molti sono gli ospiti internazionali attesi sul red carpet nei prossimi giorni da Richard Gere a Kevin Costner, da Clive Owen a Lily Collins, tante saranno le occasioni per i fan di incontrare i propri beniamini. Ad inaugurare l’edizione di quest’anno del festival è stata la prima internazionale della pellicola fuori concorso Mio papà di Giulio Base con Giorgio Pasotti, Donatella Finocchiaro e il giovanissimo Niccolò Calvagna, che uscirà al cinema il 27 novembre. Il film, girato nelle Marche, racconta l’esperienza di un uomo Lorenzo, che per amore di una donna dovrà riuscire ad instaurare un rapporto con un bambino ostile, Matteo, che fatica ad accettare la sua presenza in casa. I due però impareranno ad amarsi, ad accettarsi e ad affrontare insieme un momento di grande difficoltà, al punto di finire con il riconoscersi reciprocamente come padre e figlio, dimostrando come in alcuni casi l’amore possa essere più forte del DNA.

Il grande punto di forza per l’ottima riuscita della pellicola è stato il poter contare su due attori come Pasotti, che, grazie alla sua esperienza di padre acquisito dei due figli della compagna Nicoletta Romanoff, ha donato al film un forte coinvolgimento emotivo, e il giovanissimo Niccolò Calvagna, figlio di Stefano Calvagna, che nonostante abbia solo otto anni è riuscito ad interpretare ottimamente un ruolo davvero difficile ed impegnativo, dimostrando come il vero talento prescinda dall’età anagrafica.