
- Scritto da Tony Bart
Il Napoli è Campione d’Italia per la terza volta e con cinque turni di anticipo rispetto alla fine del Campionato. La festa è scattata subito dopo il triplice fischio dell’arbitro Rosario Abisso. La partita in casa dell’Udinese, terminata con un pareggio (1 a 1), ha permesso ai partenopei di aggiudicarsi il terzo scudetto della sua storia calcistica.
Se i primi due, senza alcun dubbio, si possono ascrivere alle giocate di uno dei calciatori più forti di tutti i tempi, Diego Armando Maradona, lo scudetto n. 3 va sicuramente condiviso con due calciatori che prima di vestire la maglia del Napoli erano praticamente degli sconosciuti: Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia.

- Scritto da Tony Bart
Era stata definita come la partita che avrebbe potuto tirare la volata alla conquista di un posto in Champions League nella prossima stagione e invece si è rivelata una partita che ha portato ad un nulla di fatto in termini di maggiori aspettative.
Per le due squadre il quadro della situazione in classifica non cambia anzi, peggiora, in quanto le contendenti si sono ulteriormente avvicinate. Roma e Milan hanno dato vita ad un finale di partita emozionante per i tifosi neutrali.

- Scritto da Tony Bart
Quella vista contro il Feyenoord è la Roma che ti aspetti. Grinta, determinazione e voglia di vincere. Il pubblico ha spinto con grande ardore la squadra verso la conquista della semifinale di Europa League.
Si tratta della terza semifinale consecutiva conquistata dai giallorossi, la seconda con Mourinho in panchina. Proprio il mister portoghese, attraverso la sua grande competenza/esperienza nella gestione di un gruppo, ha portato i suoi giocatori a segnare ancora una volta la storia del club capitolino. Al 90’, quando Dybala, con una magìa, ha dato la possibilità alla sua squadra di giocarsi, nel corso dei tempi supplementari, la qualificazione alla semifinale, tutti i tifosi romanisti hanno capito che si poteva riuscire nell’impresa.

- Scritto da Tony Bart
Per la Roma si presenta l’ennesima possibilità di conquistare un break rispetto alle contendenti per un posto in Champions League nella prossima stagione.
Dopo la frenata del Milan e gli stop di Inter e Juventus, all’Olimpico arriva l’ostica Udinese di Sottil che nella partita di andata aveva rifilato un secco 4 a 0 ai giallorossi. Mister Mourinho è costretto a prendere le misure in avanti a causa di lievi infortuni. Dybala in tribuna e Abraham in panchina. Per Belotti si presenta l’occasione di partire titolare e di dimostrare le sue potenzialità. A centrocampo rispunta sorprendentemente Bove, sulla fascia destra Celik e la conferma di Llorente a sinistra. Mister Sottil deve invece fare a meno di Beto, probabilmente il giocatore dell’Udinese che preoccupa maggiormente gli avversari. Un solo italiano in campo per i friulani, il portiere Marco Silvestri.
Prima della partita è stato espresso un tributo ad Alessandro Parini il ragazzo romano e romanista deceduto la scorsa settimana in un attentato a Tel Aviv. Il saluto di tutto lo stadio è stato commovente.

- Scritto da Tony Bart
Il Torino non fa un tiro in porta, la Roma gestisce il vantaggio e crea qualche occasione per mettere al sicuro il risultato senza però raggiungere l'obiettivo della tranquillità. La partita resta aperta fino al fischio finale.
Al 6' Zalewski ruba palla, prova il sinistro dal limite dell'area, Schuurs respinge con il braccio. Decisione incontestabile da parte dell'arbitro Colombo che decreta il calcio di rigore a favore dei giallorossi. Il match dello stadio Olimpico di Torino finisce praticamente all'8' quando Dybala trasforma il penalty. Una partita non bella, ma per i ragazzi di Mourinho di una importanza fondamentale.
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