La settimana giallorossa non è iniziata nel migliore dei modi. Come in ogni favola, anche per la Roma di Spalletti è infatti arrivato un primo blocco. I giallorossi non sono riusciti a superare l’ostacolo rappresentato dal Bologna, perdendo l’incontro e rallentando così la corsa scudetto.

L’unica nota positiva della settimana è stato il rientro in campo di Francesco Totti, che ha scosso la situazione e, seppur non vincendo, ha fatto sentire la sua presenza. Spalletti dopo la sconfitta ha da un lato cercato di spronare la squadra ed intensificato gli allenamenti, dall’altro ha espresso comunque molta fiducia nel gruppo e ha dichiarato di essere convinto che la sua squadra può battere chiunque, anche il Napoli e indipendentemente dalla presenza di Higuain in campo.

Ad attendere il gruppo ci sono ora due sfide molto importanti. La prima è quella di domenica in casa dell’Atalanta, fondamentale per i punti ma soprattutto per ritrovare l’umore in vista del big match in programma per il 25 aprile contro il Napoli.

In campo rivedremo Nainggolan che ha scontato la sua squalifica e con ogni probabilità De Rossi, entrambi dal primo minuto. Spalletti schiererà quasi sicuramente un 4-3-3 con Szczesny tra i pali, Florenzi-Rudiger-Manolas-Digne in difesa, De Rossi-Pjanic-Nainggolan al centrocampo e in avanti il tridente Salah- Perrotti-El Shaarawy. Quest’ultimo potrebbe essere sostituito a Dzeko nel caso in cui l’allenatore toscano decida di puntare di nuovo sul bosniaco. Nonostante l’ottima prova non troverà invece spazio Francesco Totti, che come è ormai evidente, non rientra nelle scelte dell’allenatore. I fan del Capitano possono così sperare al massimo solo in una breve apparizione, come è avvenuto contro il Bologna.

La situazione del numero dieci della Roma appare giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, sempre più tristemente chiara. Da parte della società non c’è nessuna volontà di rinnovare il contratto al giocatore, ma solo di dare il via alla sua carriera da dirigente. Non sembra bastare la volontà dell’interessato, la pressione di stampa e tifosi, il sostegno dei suoi compagni di squadre e l’intervento sulla questione di molti personaggi di rilievo. La dirigenza resta irremovibile. La cosa che invece non appare ancora chiara è quella che sarà la scelta di Totti sul suo futuro. Se da un lato la dirigenza spinge affinché il numero dieci entri a far parte dello staff, il giocatore potrebbe decidere, soprattutto visto il trattamento che gli è stato riservato, di voler giocare a calcio un altro anno e dirigersi altrove per la conclusione della sua carriera.

Un altro che sembra non riuscire a trovare un accordo con la dirigenza è Walter Sabatini. Il direttore sportivo della Roma continua a manifestare la volontà di dimettersi e di interrompere il suo operato il prossimo 30 giugno., con 12 mesi di anticipo rispetto a quanto previsto dal suo contratto. La lettera di dimissioni presentata a gennaio non risulta però ancora firmata: spetterebbe ad Italo Zanzi, che però non se la sente di sigla il documento senza il consenso di Pallotta, che tarda sempre di più ad arrivare. Le motivazioni di questo risiedono probabilmente nella volontà del presidente di convincere Sabatini a restare e nel voler ostacolare un suo possibile futuro in un’altra squadra (se venissero firmate dopo il 30 giugno la Roma continuerebbe a pagare il suo stipendio e Sabatini non potrebbe ricoprire nessun incarico in Italia). La situazione è sicuramente ostica e spiacevole soprattutto per il Direttore Sportivo, che si trova a non poter decidere liberamente il suo futuro.