La mattina del 3 aprile ci siamo alzati e, dopo tanta attesa, abbiamo trovato su Netflix la serie tv spagnola, che in pochi anni è diventata protagonista della cultura pop, rendendo la nota maschera di Dalì un’icona internazionale.

Si, stiamo parlando proprio della Casa di carta. Tra haters e fan, è innegabile che La Casa de Papel sia ben più di un prodotto televisivo, a prescindere se si è di un’opinione o di un’altra. Ci troviamo davanti ad un fenomeno di costume che ha mobilitato masse, contaminando anche le subculture.

Avevamo lasciato la banda di Dalì chiusa nel Banco di Spagna, all’inizio di una guerra totale. L’incipit della quarta stagione riprende esattamente dalla fine della terza: in preda al caos. Ad un caos che metterà a dura prova l’unione e l’alchimia, che da sempre ha contraddistinto la squadra del Professore. Non vi sveleremo né come né quali, ma vi assicuriamo che, anche in questa stagione, non c’è carenza di colpi di scena o momenti di tensione; per non parlare della presenza di  veri e propri villain che, oltre a minacciare continuamente la riuscita del piano del Professore, sembrano avere sempre il coltello dalla parte del manico.

I nostri protagonisti, come d’abitudine, ci tengono sulle spine, ma allo stesso tempo non mancano genialità e momenti di spensieratezza, che da sempre ci tengono incollati alla serie. In particolare, questa nuova stagione, ha attirato a sé l’attenzione con una precisa scena.  Il riferimento è al secondo episodio, intitolato “Il matrimonio di Berlino”. Attraverso un flashback, torniamo al periodo in cui Berlino viveva a Firenze. Possiamo vedere le nozze del personaggio, in cui gli invitati festeggiano sulle note della famosa canzone di Battiato, Centro di gravità permanente, eseguita dai monaci che ospitano Berlino.

Quello che bisogna riconoscere alla Casa di Carta è proprio che, pur essendo una serie principalmente d’azione, trova sempre il tempo per caratterizzare umanamente ogni personaggio, che oltre ad essere alle prese con i problemi che la rapina comporta, molto spesso si confronta con i propri traumi, drammi interiori e romantici. Ogni personaggio trova la libertà di scrivere la propria singolare storia.  Dalla prima stagione, il personaggio più amato è Berlino, con la sua intelligenza fatta di luci ed ombre, ma, con questa quarta parte, accanto a lui si delinea, ancora di più, un personaggio altrettanto interessante, Palermo: un ingegnere geniale, appassionato, al primo impatto freddo e cinico, ma in realtà con un profondo dolore da superare. Una figura molto particolare, controversa, con una vasta gamma di possibilità drammatiche ed espressive. Ora che avete questi piccoli indizi, non vi resta che scoprire il nuovo piano escogitato dal Professore.