L’approccio di un artista con il suo pubblico può essere molto differenziato e rivelare alcuni aspetti della propria personalità.

Roma - Quello di Giulia Gensini potrebbe essere definito empatico e si comprende già dall’ingresso nella sua mostra che si tiene nell’Arthes Gallery, in via Giulia 111, visitabile dal lunedì al venerdì fino all’11 marzo dalle 10,00 alle 18,00. Appena entrati, si trova sulla sinistra un pannello di cui abbiamo chiesto spiegazione alle curatrici della mostra, Elena Busetta e Sara Fiorelli.

Questo pannello è stato un modo per coinvolgere in maniera attiva i visitatori in occasione del vernissage. “Su una base dell’artista, dato che la mostra si intitola “Interazioni”, abbiamo cercato di far partecipare in prima persona all’arte il pubblico della mostra esprimendo sul cartellone qualcosa di se stessi che la mostra avesse suscitato o anche un’altra propria sensazione che i visitatori avessero voluto condividere con gli altri. E’ stata un’iniziativa che ha avuto molto successo e persino i bambini hanno voluto aggiungere qualcosa di personale”. Nel corso della visita alla mostra abbiamo chiesto a Giulia Gensini di spiegarci il senso del titolo della sua personale. “Per me l’interazione è uno scambio tra due persone o anche con se stessi, con una parte della propria personalità che può conoscersi poco o affatto.  

In che modo cerchi di evidenziare questo? "La mia prospettiva è quella di portare lo spettatore a “leggere” i miei quadri che contengono delle lettere. Esse, a seconda delle tele, possono essere più o meno facilmente combinate in modo da indurre il visitatore a comprendere una frase o un messaggio”. Quale interpretazione dovrebbe cogliere il pubblico?Quello che vorrei trasmettere è una parte di me in cui il visitatore potrebbe riconoscersi, identificarsi con le mie sensazioni. Il bello di ciò dovrebbe essere in questa condivisione interiore tra persone che non si conoscono ma vorrebbero approfondire questo comune sentire”. Alcuni quadri presentano uno stile differente rispetto agli altri. Nella mostra vi è una sezione dedicata a tele che sono delle composizioni, dei collage, ed un’altra in cui è prevalente la pittura ma, anche nel secondo caso sono comunque presenti delle lettere, una mia costante pittorica”. In questa seconda sezione sono presenti colori scuri, cosa simboleggiano?Il colore consente di sottolineare sia la scelta del materiale, il cartone, che dà un effetto a nido d’ape, sia la misteriosità. Si tratta di tre quadri che simboleggiano l’universo fisico ed interiore, entrambi possono essere conosciuti in minima parte, per molti aspetti essi possono restare oscuri, insondabili”. Per quale motivo hai usato i ritagli?In precedenza ho lavorato come grafico pubblicitario, di questa esperienza mi è rimasta la passione soprattutto per le foto, l’impaginazione delle riviste di moda che sono molto belle. Questo stesso senso estetico elevato cerco di trasmetterlo nelle mie opere. Attraverso le mie composizioni cambio il senso delle parole e dei significati per attribuirne di nuovi e personali. Coloro che sapranno interpretare la mia mostra, conosceranno la mia storia".