Ci sono espressioni che, ad una lettura epidermica, possono apparire noiose o distanti dai propri interessi, oppure misteriose. Una di queste é “sviluppo rurale”. Cosa significa?

Partendo da un punto di vista di vista turistico, esso é uno degli elementi di base della  comunicazione del territorio e del patrimonio culturale. Il turista odierno é più attento, interessato, informato rispetto al passato. Egli, oltre alla degustazione di prodotti tipici, vuole conoscerne le  origini, le tecniche di produzione e, tramite questi elementi, apprenderne anche la storia, l’arte, l’identità del luogo che visita.

Di conseguenza, é possibile affermare che l’enogastronomia sta assumendo un ruolo maggiore rispetto a quanto é accaduto in precedenza dato che soddisfa anche un complesso di valori. Il riferimento é alla sostenibilità, al rispetto della cultura e delle sue tradizioni, al benessere psico-fisico ed alle esperienze. Parafrasando un antico detto, il turismo enogastronomico non é organizzare un giro delle 7 cantine! Al contrario, esso tende a valorizzare, tra gli altri fattori, i profumi, sapori, colori che non possono essere trovati altrove, ad emozionarsi davanti ad un vino, un formaggio, degustato nella stessa terra in cui é stato fatto artigianalmente con cura. 

In secondo luogo, vi sono interventi cofinanziati dai Programmi di Sviluppo Rurale dell’Unione Europea che favoriscono sia le imprese turistiche che i servizi legati all’attività turistica.  Alcuni esempi sono gli agriturismo, gli ippoturismo, gli alberghi diffusi. Senza dimenticare altre forme di cooperazione finalizzate al mantenimento e creazione di nuova occupazione per cercare di contrastare l’allontanamento dei giovani o l’abbandono delle campagne. Altri esempi da ricordare sono gli interventi per le produzioni di qualità che, come già accennato, costituiscono un potente strumento di offerta esperienziale nei territori rurali.

Dalle affermazioni precedenti si deduce che il legame sviluppo agricolo – turismo può accrescere l’integrazione e la valorizzazione delle risorse agroalimentari e di quelle turistiche. Questo legame é tanto più importante, quanto più si tiene conto della scarsa competitività di numerose aziende agricole a causa di alti costi di produzione e dimensioni ridotte. Detto diversamente, un valore aggiunto dell’imprenditore agricolo é l’evidenziare l’intero processo produttivo ed organizzativo aziendale, comprendendo elementi etici, ambientali e culturali. Si tratta, in sostanza, di un ritorno all’antico ruolo dell’agricoltore, ovvero quello di “custode” e “creatore” del patrimonio paesaggistico. Il tutto fondato sugli elementi della specificità territoriale e maggiore creazione di valore. Pertanto, il modello della multifunzionalità può porsi come termine di riferimento per futuri confronti e collaborazioni a livello internazionale.

Un’utile strumento suggerito dall’Unione Europa sul tema in oggetto é l’ AKIS. Esso é l'acronimo di Agricultural Knowledge and Innovation System, ovvero Sistema di Conoscenza e Innovazione in Agricoltura. Si tratta di una rete di persone, organizzazioni e istituzioni che generano, condividono e utilizzano conoscenze e informazioni nel settore agricolo, ovvero della creazione di una connessione efficace tra università, istituzioni, ed imprese.

È quindi importante favorire momenti di confronto e dialogo sui temi esposti evitando un’analisi a compartimenti stagni in settori così complessi e multidimensionali. In questa linea é stato organizzato un colloquio tra soggetti istituzionali  con docenti universitari ed esponenti del settore privato, e la cultura portoghese ha dialogato con quella italiana. Il riferimento é ad una innovativa mattinata di studi organizzata dal Master in Lingue e Management del Turismo dell’Università Roma Tre, e curata dalla Dott.ssa Fiorella Ialongo, in collaborazione con la Regione Lombardia, il Festival della Diplomazia ed il Patrocinio della Cattedra Pedro Hispano dell’Università della Tuscia, sul tema del turismo lento e la valorizzazione del territorio rurale. L’evento si é tenuto a Roma, nella sede della Delegazione di Roma della Regione Lombardia in Via del Gesù, n. 57. Alle pareti della sala gli studenti ed i partecipanti alla manifestazione hanno potuto ammirare una parte delle opere della mostra “Intus 2025” (che si tiene nel medesimo edificio), che resterà aperta gratuitamente al pubblico fino al 20 febbraio 2026.

L’oggetto della mattinata di studio é stato introdotto nei saluti istituzionali dal Dott. Andrea Salini, Dirigente Delegazione di Roma della Regione Lombardia; Prof.ssa Barbara Antonucci, Direttrice Master Lingue e Management del Turismo; Dott. Giorgio Bartolomucci, Segretario Generale del Festival della Diplomazia.

Successivamente hanno relazionato il Dirigente Regione Lombardia – UTR Pavia e Lodi Massimo Vasarotti e la Senior Expert in Territorial Marketing, Culture, and Tourism della Camera di Commercio di Milano. Loro hanno illustrato l’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale di Lodi nella sezione relativa al turismo e valorizzazione del patrimonio locale. Il documento sostiene l’implementazione di strategie che rispondono alle specifiche necessità delle comunità locali, assicurando che le iniziative siano rilevanti e ben indirizzate. Promuove la razionalizzazione e l’integrazione delle risorse, puntando sull’efficacia degli interventi. Assicura che gli investimenti siano in linea con gli obiettivi individuati, massimizzando il ritorno sulle risorse impiegate.

Dopo il Prof. Francisco de Almeida Dias, docente di Lingua e Letteratura portoghese all’Università della Tuscia ha illustrato il patrimonio gastronomico ed umano di Beira Alta- (una zona del Portogallo n.d.r.) dal regionale all’universale. Della località lusitana é stata sottolineata sia la rappresentatività della cultura portoghese anche attraverso delle bellissime immagini del territorio; sia lo spirito etnico della regione. Inoltre, il Prof. Dias ha relazionato sul seminario internazionale intitolato “Alimentazione e identità nello spazio lusofono, XVI-XXI secolo”, e sul libro da cui ha preso spunto l’evento intitolato “Património: um livro de receitas com vida(s) dentro”, vincitore della ventinovesima edizione dei Gourmand Awards, Food, Culture, Cooking with Words – Saudi Feast Food Festival nel 2023 a Riyadh.

Successivamente il Prof. Marcello De Rosa, docente di Economia agroalimentare dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale ha relazionato sui sistemi della conoscenza e dell’innovazione a supporto del nuovo modello agricolo europeo. Detto diversamente, é stato evidenziato il passaggio dalla linearità alla sistematicità nel sistema della conoscenza europeo. Si tratta sostanzialmente dello sviluppo di un approccio segmentato e verticalizzato in un sistema maggiormente integrato nel suo insieme, attento alle componenti del contesto ed alle interazioni tra i differenti elementi, senza dimenticare la valorizzazione dell’aspetto identitario delle comunità locali.

Poi ha relazionato il Prof. Claudio Mattia Serafin, docente di cultura contemporanea Luiss Guido Carli e consigliere Ministro del Turismo, sulla valorizzazione del patrimonio letterario e culturale in ambito turistico con un focus sui rapporti tra l’Italia e l’Europa. E’ stata offerta una lettura particolare del diario di viaggio come un immaginario bagaglio per vivere la cultura ed il territorio in un ideale percorso attraverso il nostro Paese ed il Vecchio Continente alla luce delle grandi esperienze filosofiche e turistiche del secondo. Tale percorso culturale-turistico, può diventare paradigmatico di quello esistenziale.

Dopo é intervenuta la Dott.ssa Cristina Gorajski Visconti, Presidente BPW International SC Agricolture 2024-27, con una relazione su coinvolgimenti ed alleanze. Ella ha portato la sua esperienza di analista di progetti, di relazione con la FAO come rappresentante di un’Associazione internazionale sottolineandone la funzione di advocacy e di raccordo con le realtà locali. Inoltre, la Dott.ssa Gorajski ha proposto la costituzione di un memorandum programmatico da cui, conseguenti riflessioni, stanno generando un’intesa di lavoro che potrebbe dar luogo ad ulteriori ricerche, studi e collaborazioni. Questa iniziativa é stata favorevolmente accolta dai relatori e da rappresentanti istituzionali partecipanti come ospiti all’evento.

Successivamente ha offerto il proprio contributo la Dott.ssa Carla Laura Petruzzelli, diplomatica per i rapporti internazionali, sul management oggi nell’azienda agricola multiservizi. Lei ha illustrato un metodo di lavoro in grado di generare il risultato d’esercizio. Detto diversamente, si tratta di un approccio al turismo rurale che può aiutare nel dipanare una massa alquanto ingarbugliata di aspetti differenti, con un confronto tra il turismo del Nord-Est e quello del Sud-Est dell’Italia con uno sguardo all’Europa.

La mattinata di studi si é conclusa con una visita alla mostra “Intus 2025”  e  “la colazione del contadino”, assaggi di prodotti tipici e della startup l’ “Agro del Kiwi”. Essa é un esempio della produzione di qualità in un’ottica di economia circolare, ovvero della capacità di produrre dallo scarto del kiwi, poiché piccolo e privo di mercato, l’eccellenza alimentare.