Il clima di isolamento che viviamo, e abbiamo vissuto, da molti viene visto come una buona occasione per recuperare tutti i libri che non siamo riusciti a leggere nei mesi passati, e che inesorabilmente si sono accumulati sui nostri comodini; per guardare classici del cinema che non avevamo mai visto (e che ci vergognavamo anche ad ammetterlo), per scoprire nuova musica o dedicarci a quelle attività che erano sulla nostra to do list, ma che non riuscivamo mai a spuntare dall’elenco.

Sicuramente queste sono tutte idee costruttive, ma non per tutti è così facile portarle avanti. Se non riuscite più a leggere un romanzo, guardare un film o una serie tv con attenzione, non preoccupatevi, probabilmente non siete gli unici.

La spiegazione breve è che come specie siamo stati programmati per fare una cosa alla volta: la nostra attenzione non ammette altri pensieri. Il nostro cervello sa che stiamo vivendo una pandemia e non riesce a ignorare questo elemento, nemmeno quando siamo al sicuro sul divano di casa. Come ha affermato il Dott. Legrenzi, la nostra mente è talmente impegnata ad accettare, e a capire, la singolare situazione che sta vivendo, che le riesce impossibile proiettarsi in un’altra dimensione ancora, che sia quella di un romanzo o quella di un film.

Il processo mentale segue uno schema semplice: quando percepiamo un pericolo che non vediamo, non possiamo comandare la nostra mente. Le nostre risorse cognitive sono limitate, così non è possibile leggere tranquillamente un libro.

Il problema di questi giorni è che è piuttosto difficile ignorare il loro contesto. La nostra mente è completamente rapita da notifiche, notizie flash, telegiornali straordinari, che non riesce a vivere un’altra situazione più surreale di quella che sta già vivendo. Probabilmente, quando tutto questo finirà, torneremo a pensare ad altro, romanzi inclusi.