I romani confidavano in lei per vedere Roma finalmente risorgere dalle tenebre, fuori dall’oblio, dalla rovinosa decadenza in cui è morsa e alla quale tutto il mondo sta assistendo da qualche anno a questa parte.

Speravano nel sindaco Virginia Raggi. Un barlume di luce e di speranza. Giovane, avvocato e, si sperava, competente. Il primo sindaco donna di Roma capitale. Astro nascente del Campidoglio. Eppure a pochi mesi della sua consiliatura è già coinvolta in una bufera mediatica. Alcuni dei suoi stretti collaboratori, da lei stessa scelti, sembrerebbero implicati in vicende giudiziarie, alcuni costretti a dimettersi, altri sottoposti a custodia cautelare in carcere.

I romani ci credevano, ci credevano veramente che le cose potessero cambiare. Che spirasse un altro vento su Roma capitale. Un vento di rinnovamento e di rinascita. Pur sapendo che la strada era tutta in salita e che certamente non sarebbe stato facile governare una città come Roma, già depredata dalle precedenti amministrazioni e con buchi da centinaia e centinaia di milioni di euro che si fa fatica anche ad immaginare quanti soldi siano stati sperperati, i romani confidavano in un governo integro, correttezza e deontologicamente professionale. Auspicavano il cambiamento del sistema e la liberazione di Roma dalla corruzione, dalla burocrazia, dal degrado e dagli sprechi!!!. Si auguravano che si spengessero i riflettori mediatici sulla rovinosa decadenza e si accendessero quelli del risorgimento di Roma. Ma così a quanto pare non è. Le persone di cui il sindaco si è circondata e, alle quali ha affidato incarichi di prestigio per governare Roma, non sembrano essere proprio stinchi di santo fuori dal sistema. Quanto piuttosto i soliti noti, o ignoti, che lavorano sottobanco e nel sottobosco con le medesime modalità. “La solita politica individualista” che non porta a niente se non ad arricchire qualche tasca.

Confidavano in lei per la rinascita di Roma. E invece…assistiamo all’ulteriore disfatta di Roma, capitale d’Italia, ugualmente sporca, altrettanto inefficiente, similmente abbandonata e analogamente sperperata. Famosa in tutto il mondo non più per le sue opere monumentali, artistiche e archeologiche, ma per i suoi sprechi.  

Anche Virginia Raggi, il Sindaco di Roma sembra essersi fatta prendere la mano dalle logiche politiche, dal vortice del potere, dimenticando le vere ragioni per le quali i cittadini romani l’hanno fatta sedere sulla poltrona di primo cittadino, preferendola a Giachetti.