Trivelle si, trivelle no. E’ il caso di dire che è un bel problema ed in tal senso è scoppiata la polemica.

Come accade in una repubblica su base democratica, qual’é quella italiana, domenica 17 aprile, siamo tutti chiamati a pronunciarci sulla trivellazione dei nostri mari per l’estrazione dell’ “Oro nero”.

Negli ultimi tempi si fa un gran parlare sugli organi di stampa, sui quotidiani, nei talk show televisivi e radiofonici del referendum del 17 aprile prossimo.

Campagne pubblicitarie, manifesti affissi sui muri delle nostre città, ci stordiscono tutti i giorni con appelli al si, al no, all’astensione.

Tutti, proprio tutti, disquisiscono sulle trivellazioni e sulle conseguenze ambientali. Si pronunciano politici, economisti, attori, ambientalisti e finanche medici. Qualcuno potrebbe chiedersi anche perché i medici intervengono sulla questione? Perché sembrerebbe, secondo alcune fonti mediche, poi smentite da altrettante fonti mediche, che sia aumentato nelle zone interessate dall’estrazione dell’”Oro nero”, quali la Basilicata, il tasso di mortalità per malattie tumorali.

Ma se fino a pochi giorni fa gli italiani erano quasi del tutto ignari che in Italia esistesse il petrolio? Oggi non solo veniamo a conoscenza che in Italia c’è e si estrae, ma anche che i nostri mari sono già trivellati, che il petrolio estratto viene esportato all’estero e pagato quattro soldi e che comunque quello prelevato non copre il fabbisogno italiano.

Insomma il problema è… Votare si? Votare No? Andare a votare, oppure alternativamente andare al mare, complice anche la bella stagione arrivata in anticipo rispetto agli scorsi anni?  

E’ diventato per tutti noi un bel dilemma.

Qualsiasi cosa decideremo di votare o non votare, favorevoli, contrari o astenuti, appelliamoci al nostro buon senso ed alle conseguenze che la nostra pronuncia può comportare!!