Quasi al giro di boa di una stagione esaltante si cominciano a delineare i primi verdetti. Le McLaren sono un passo avanti rispetto alle rivali ma bisogna capire realmente chi è la scuderia competitor.
Poco interessante ribadire come sia una stagione di transizione, dogma assunto da chi cerca una scusante per una stagione disastrosa o quanto meno sotto le aspettative. Papaya prime a 417 lunghezze, il resto è bagarre; Ferrari al momento al secondo posto con la Mercedes incollata ad un solo punto. Di poco staccata la Red Bull, che ha dal canto suo il tallone di Achille di prendere punti solo - o quasi - con Max Verstappen.
Le altre sei squadre sono confuse e un po’ troppo discontinue, con buoni spunti come la Williams e defezioni tragiche come la Alpine di Flavio Briatore. L’interesse più concreto rimane quello del campionato piloti ma per analizzare per bene la situazione è bene partire da chi, dati alla mano, non può più lottare per l’iridato. Kimi Antonelli è giovanissimo, guida sulle montagne russe mediatiche passando dall’essere descritto come l’erede della massima rappresentazione di questo sport ad un ragazzotto impacciato.
L’incidente con Verstappen, che rischia di aver messo fuori gioco l’olandese per la conquista del campionato, è già acqua passata e se il numero uno ha affermato di non coltivare rancore si può stare tranquilli. Il futuro non può che essere migliore. Il compagno di scuderia è spesso sottovalutato ma la prova in Austria è la dimostrazione di quante occasioni sta buttando al vento. Andamento altalenante, il talento non manca, chissà se con una macchina migliore avrebbe potuto impensierire il duo vincente. La situazione a Maranello non è delle migliori, il secondo posto lascia l’amaro in bocca ma per come era partito il Cavallino è oro agonistico. La domanda è lecita e vede l’alba in maniera autonoma: la Rossa è al primo posto per i pit stop più veloci, Charles Leclerc riesce a tirar fuori più del massimo dalla macchina e per Lewis Hamilton non dovrebbero servire presentazioni, cosa non funziona quindi? Di prima sponte si potrebbe rispondere la macchina, il che è parzialmente vero, certo è che bisogna lavorare sodo per raggiungere il livello delle McLaren. Ad oggi il monegasco sta riuscendo a conquistare qualche podio interessante mentre l’inglese si sta adattando alla nuova vettura. Il futuro, anche in questo caso, non può che essere migliore. Leclerc è l’ago della bilancia della Ferrari che verrà grazie al suo stile di guida fenomenale. Passiamo ora a Max Verstappen, fino a questo momento in corsa per il mondiale. Il pilota stesso e la Red Bull hanno allontanato la possibilità di vincere il quinto campionato consecutivo ma bisognerà attendere qualche gran premio per confermare le affermazioni o appurare che fossero solo parole di circostanza per allentare la pressione attorno al numero uno. Discorso a parte per Lando Norris e Oscar Piastri con il secondo davanti di soli quindici punti. Norris sembra aver trovato la sicurezza smarrita nelle ultime uscite stagionali ed in Austria ha dimostrato di saper tenere il passo del compagno di squadra. Piastri ha dalla sua punti in più ed esperienza. La lotta per il titolo sembra essere affar loro, con il solito Max a fare da ago della bilancia e da competitor numero uno.