Gran Premio di Miami che ha vissuto attimi emozionanti con molti capovolgimenti di fronte fin dal primo giorno.

Prime prove libere che hanno messo in luce la McLaren di Oscar Piastri, in 22 giri il tempo di 1:27.128, davanti a Charles Leclerc non di molto con le aspettative del Cavallino pronte a decollare; subito dietro Max Verstappen e Carlos Sainz. Molto più lenti Lewis Hamilton e Lando Norris. Neanche il tempo di un ristoro tranquillo che le Sprint Qualifying sono arrivate a ciel sereno, suggestivo come di lì a poco il temporale avrebbe preso il sopravvento. Kimi Antonelli conquista la Pole Sprint con un 1:26.482 diventando il pilota più giovane di sempre a conquistare il primo posto in qualifica. I festeggiamenti proseguono per tutto il giorno con l’attesa che aumenta sempre di più per la gara sprint. Oscar Piastri e Lando Norris occupano il podio delle qualifiche con Max Verstappen e George Russell a seguire. I complimenti, però, sono tutti per il giovane italiano che stringe mani come se non ci fosse un domani. La gara sprint regala fin da subito un colpo d’occhio spaventoso con un giro in meno rispetto al programma a causa del maltempo; prima della mini-corsa Charles Leclerc impatta contro il muretto distruggendo, in parte, la sua Ferrari saltando la garetta.

Altri piloti che hanno deturpato l’autovettura sono stati Alonso e Sainz. La partenza denota la poca esperienza di Antonelli e la scaltrezza dei rivali con una mossa al limite della correttezza da parte di Norris e Piastri con Verstappen che supera il pilota Mercedes. La corsa lascia la suspense fino alla fine a causa delle diverse squalifiche promesse dalla FIA in corso d’opera. Si conclude con Norris primo, davanti al collega di scuderia Piastri e Lewis Hamilton che si conferma pericolosissimo nelle Sprint, dopo il primo posto in quella d’esordio conquista un altro podio. Simpatico il siparietto con Max Verstappen protagonista il quale fa notare alla stampa come lui ed Hamilton sono stati i primi ad arrivare in pista e gli ultimi ad andarsene, nonostante siano i due atleti con il più alto numero di titoli mondiali iridati.

Il weekend più corposo comincia con le qualifiche ed un Q1 che regala diverse sorprese come Bearman, Alonso e Gasly non idonei per il turno successivo. Nel Q2 Alonso chiude lontano dalla top ten non confermando il buon risultato della Sprint Race, così come Hadjar non è riuscito a dare continuità alle proprie prestazioni, seppur dietro di pochissimi millesimi (1:26.987 contro l’1:29.959 di Tsunoda). Nella Q3 prova eccelsa di Max Verstappen che domina e conquista la pole position con il suo 1:26.204, seguito da Lando Norris e Kimi Antonelli il quale si sente pronto per il primo podio stagionale. Di poco dietro Oscar Piastri e George Russell. Male la Ferrari di Charles Leclerc solo all’ottava posizione. Il teatro sulla gara cala con la consapevolezza di un Verstappen in testa per 106 giri a Miami, primato assoluto, con Lando Norris dietro a soli 31 giri e Sergio Perez (ex compagno proprio del numero 1) a quota 21. La quarantatreesima pole position del quattro volte campione del mondo è già storia. Primi venti giri del gran premio di Miami ad alta tensione, i più belli della stagione fino a questo momento e per di più con il timore di una bandiera rossa a causa dell’imminente temporale che avrebbe potuto interrompere, sospendere o cancellare la gara con conseguenze sulla classifica generale. Max Verstappen ha lottato fino all’ultimo con una macchina che non ha garantito il rendimento costante per più di 50 giri, finendo alla fine al quarto posto dietro a George Russell. Sorpassi e controsorpassi con Lando Norris che dalla rabbia agonistica ne ha guadagnato un secondo posto, anche se manca come il pane la vittoria per impensierire il vero dominatore della gara: Oscar Piastri. Troppo sottovalutato, invece, il pilota numero uno della Mercedes che termina sul podio. Albon veramente eccezionale, forse il più prolifico nella gara americana tenendo conto del mezzo.  Solo sesto Kimi Antonelli, che ha provato a reggere botta all’inizio ma si è dovuto ridimensionare a causa di una macchina non al livello delle Papaya. La querelle più importante è quella tra i piloti Ferrari con Charles Leclerc settimo ed Hamilton ottavo, la polemica nasce dal passo gara più imponente da parte del britannico ma dal box del Cavallino non è arrivato l’ok al sorpasso decisivo sul compagno di squadra. I due piloti cominciano a scalciare l’uno nei confronti dell’altro quando il problema sembra essere altrove. Dispiace sicuramente. Carlos Sainz combatte con le unghie e con i denti ma rimedia soltanto una nona posizione, davanti a Tsunoda. Quattro i ritirati della gara: Lawson, Bortoleto, Bearman e Doohan. Il giro veloce di Norris (1:29.746) non fa altro che alimentare le velleità mondiali della McLaren.

Piastri rimane saldo al primo posto con 131 punti, mentre il compagno di scuderia Norris allunga su Verstappen (115 contro i 99 dell’olandese). Russell sale a quota 93 mentre Leclerc arriva a 53 punti, troppo pochi per sperare in una rimonta impossibile. Il giovane italiano Antonelli a quota 48 rimane davanti ad Hamilton (41 punti). Il mondiale costruttori non sembra avere storia con la McLaren che allunga a 246 punti e la Mercedes seconda a 141 punti. La Red Bull (105 punti) è terza grazie esclusivamente - o quasi - a Verstappen. Disastro Ferrari fino a questo momento con soli 94 punti.