Integralista? Difficile da spiegare ma semplicistico affibbiare questo assunto a Gian Piero Gasperini.

Il tecnico scuola Juventus ha lasciato un segno indelebile nel calcio orobico portando una squadra come l’Atalanta sul tetto d’Europa - Coppa UEFA si intende. Nel 2020 la redazione di Matchnews ha avuto l’ardire di scrivere qualche riga in merito al progetto della Dea, definendolo virtuoso sia sul terreno di gioco che, soprattutto dietro le scrivanie. Per gli amanti del calcio giocato il Gasp ha un metodo di lavoro particolare basato sull’impegno, la costanza e la foga agonistica.

Doppie sedute, ma non solo, con le partitelle in casa - spesso con la Primavera - in inferiorità numerica e quelle a campo ridotto (stessa tipologia di simulazione che pratica Simone Inzaghi). Dopo di che alcune situazioni sono state modificate in maniera coercitiva a causa del successo in campionato con conseguente qualificazione nell’Europa che conta. Molte le partite aggiunte ai lombardi rispetto al passato, con l’adattamento alla pianificazione annuale a farla da padrone.

Lo staff come una famiglia

Quando si parla di Gasperini - e di un allenatore di livello in particolare - non bisogna pensarlo come un’unica entità ma come uno staff di lavoro con altre persone che gli ruotano intorno. Collaboratori più o meno stretti, amici ed altre personalità importanti. Tullio Gritti come vice-allenatore, quasi coetaneo di Gasperini, e Massimo Biffi (preparatore dei portieri) sono due dei professionisti legati al tecnico ex-Genoa. La complicità è alla base di un team vincente. Mauro Fumagalli, e Cristian Raimondi (che già ha detto di voler rimanere a Bergamo) come collaboratori tecnici, uomini in grado di consigliare al meglio il buon Gasp. Per la parte atletica Luca Trucchi, Domenico Borelli e Gabriele Boccolini hanno dimostrato di lavorare in maniera certosina - ed i risultati in campo si sono visti. Stefano Brambilla come Match Analyst, figura importante per uno staff che non si limita a far vedere le partite degli avversari ma a vivisezionare qualsivoglia tipo di movimento - con e senza palla - di avversari e giocatori stessi. Il tutto è supervisionato dagli agenti di un allenatore, nel caso specifico la Goal Club srl di Claudio Mosso dove lavorano agenti come Manduca, Mossio, Fluco, Odisio mentre nell’area marketing possiamo trovare Davide Gasperini. Una squadra vincente che ha fatto vedere “robe assurde” in campo.

Idee messe in pratica

Lo stile di gioco è quello olandese, con il calcio totale in testa adattato al campionato italiano. Sistema base di gioco 3-4-2-1 che in fase di possesso e di impostazione diventa un più aggressivo 2-3-4-1: il centrocampista scende sulla line del difensore centrale per impostare mentre dietro la punta si forma un poker pericoloso in fase offensiva che regala molte alternative alla squadra. Il punto di forza è la marcatura ad uomo, andata un po’ persa negli ultimi tempi e sostituita da quella a zona. Ogni giocatore di Gasperini è accoppiato ad un calciatore avversario, impedendo così l'inferiorità numerica e ostacolando la confusione tattica. Perchè, quindi, non si può descrivere Gasperini come intransigente? La motivazione è presto descritta nell’adattabilità all’avversario, con modifiche contestuali allo schieramento in campo. Quel quid in più nel non dare punti di riferimento alle compagini avverse, riesce a far costruire le proprie squadre sia con lanci lunghi (se il pressing avversario è alto) sia con trame laterali (se il pressing avviene in maniera più blanda). Le richieste principali sono quelle di attaccare l’uomo in una posizione alta del campo ed un’aggressività costante per tutto il match. Le difficoltà arrivano quando vengono persi i duelli, andando a perdere così la superiorità numerica. Visto il pressing alto gli inserimenti ed il contropiede sono due minacce importanti per le squadre del Gasp.