Eppur si muove, quel sentimento smodato di passione che profuma di romanticismo. Per caratteristiche - e tradizione - la Roma ha avuto pochi elementi in grado di danzare sull sfera di cuoio. Sinfonia e amore al servigio di chi innalza quel vessillo di giallo e di rosso dipinto.

Di Pinto, invece, il mercato che ha permesso di sradicare quel senso di torpore generale - esploso sì nella finale di Tirana - ma mai realmente scrollato dalla psicologia dei romanisti. Paulo Roberto Falcao, Giuseppe Giannini, Francesco Totti, Antonio Cassano, Alberto Aquilani sono solo alcuni in grado di aver regalato la classe espressa in questi ultimi tempi. Al momento, la compagine capitolina ne ha due: Nicolò Zaniolo e Paulo Dybala. Un mate ed una birra per un aperitivo esplosivo. L'uno un talento che deve sbocciare definitivamente (con una potenza stratosferica) e l'altro un concentrato di tecnica e di calcio.

L'uno con il 21 e l'altro con il 22 - entrambe sulle spalle - ma con i piedi da numeri 10. Un romanzo continuo su quel rettangolo verde, una poesia che è ben rappresentata dall'abbraccio del Castellani durante Empoli-Roma. Due golden boys in grado di prendersi la leaderahip tecnica, i numeri vengono messi da parte e lasciati agli statisti. La passione di smuovere le masse, come un vero e proprio trascinatore è in grado di fare. Roma ti accoglie, ti coccola e ti porta in alto; finchè si indossa quella maglietta nessuno può andarti contro. Dybala e Zaniolo sono l'essenza di ciò che il gioco del futebal può regalare. Chi indossa quella maglietta, per i romanisti, deve essere in grado di farla sudare più di qualsiasi altra cosa. Ogni match una battaglia ma dipinta dal loro talento è tutto più bello. Quell'abbraccio tra Paulo e Nicoló, due figli adottivi della Capitale pur non essendo romani. Il vero valore aggiunto che supera il mero compimento del risultato sportivo. Gol.