I tifosi biancocelesti che vivono nella capitale d'Italia lo scorso anno erano intenti a scrivere pagine calcistiche meravigliose; la spumeggiante prima parte di campionato ha illuso i laziali di potersi cucire sul petto il famigerato tricolore.

Dopo la sosta sanitaria qualcosa è mutato e si è tornati a quel primo tempo di Lazio-Atalanta dove la Dea vinceva per 3 a 0 e solamente il carattere dei ragazzi di Simone Inzaghi è stato il motore per agguantare la partita e ribaltare il risultato.

A Serie A conclusa nessuno voleva tornare al solito calciomercato della Lazio, gestito come una squadra di medio livello che vuole aleggiare in zona europea senza ambire a qualcosa di più. Purtroppo l'incubo è diventato realtà ed in 5 giornate i punti in cascina sono 7. I migliori sono stati, senza dubbio, Immobile e Luis Alberto, anche se l'attaccante ha timbrato il cartellino solo due volte. Il neo-acquisto Hoedtsta dimostrando di essere un buon difensore ma alla lunga bisogna vedere se dimostrerà la continuità che spesso è mancata da queste parti. In più Acerbi sta riscoprendo i 32 anni sulle spalle e sembra non avere più l'incisività di un tempo. Ciò che manca, fino a questo momento, alla Lazio è la propensione offensiva; basti pensare che Immobile tira 3 volte, in media, a partita e Milinkovic 2 tutti gli altri difficilmente arrivano sotto porta. Il 3-5-2 del tecnico non è stato valorizzato dai nuovi innesti e sulla carta di identità hanno tutti quanti una primavera in più. La Lazio gira se Lucas Leiva riesce a giostrare a centrocampo e se Luis Alberto tira fuori dal cilindro una delle sue magia. Simone Inzaghi ha l'obbligo di correre subito ai ripari perchè la motivazione nelle notti di Champions arriva da sè ma la Serie A è un'altra storia.