Il Manchester United batte i Reds di Balotelli e diventa terzo, il Real tenta già la fuga

“A volte ritornano” scriveva il signor King senza sapere, o magari sapendolo, di quanto sarebbe stata inflazionata tale frase. E’ il caso di usarla però se ci si riferisce al redivivo Manchester United di Louis Van Gaal, squadra che fino ad ora ha impaurito più nella pausa estiva che quando i giochi sono iniziati sul serio.

I Red Devils sembrano comunque aver trovato una quadratura del cerchio e hanno raggiunto, nonostante l’avvio shock, le posizioni nobili della classifica di Premier. L’ultima vittima è il sempre più barcollante Liverpool di Rodgers, da sorpresa della scorsa stagione a fiasco di questa, fuori dalla Champions e a dieci punti proprio dallo United, nuova terza forza del campionato. Rooney, Mata e Van Persie i marcatori nel secco 3-0 dell’Old Trafford con tanti saluti dal buon Wayne, scuola Everton e dal dente avvelenato quando si tratta di far intristire Gerrard & co. Il Chelsea intanto riprende la sua corsa solitaria, interrottasi la scorsa settimana contro il Newcastle, e vince in casa contro l’Hull City grazie ad Hazard e il solito Diego Costa. A proposito di Magpies, nello scorso turno protagonisti contro i Blues di Mourinho, stavolta incappano nel ciclone Arsenal e ne prendono 4: doppio Giroud e Cazorla per rimanere aggrappati alle posizioni alte. Cade ancora il Southampton (favola finita?) mentre si conferma quarto a sorpresa il West Ham di Allardyce a soli tre punti dal Manchester.

Passiamo in terra spagnola dove la Liga assiste al primo tentativo di fuga della capolista. Complice un doppio passo falso che ha per protagoniste Barcellona e Atletico Madrid. I blaugrana vengono bloccati sullo 0-0 dal Getafe mentre i Colchoneros perdono addirittura al Vicente Calderon contro il Villareal. Ancelotti & co. ne approfittano e infliggendo un sonoro 4-1 all’Almeria volano a +4 dal Barça e raggiungono le venti vittorie di fila in stagione. Roba da imbarazzo generale in Spagna e in Europa mentre i grandi del calcio accorrono in fila a definirla la “miglior squadra del Mondo”. Tra le “normali” spiccano Siviglia e Valencia, rispettivamente quarta e quinta in campionato, ma occhio a Malaga e Villareal in netta ripresa.

Arriviamo in Francia dove succede di tutto e non si sposta (quasi) nulla. Cadono infatti in maniera inaspettata il Paris Saint Germain e il Marsiglia. I parigini hanno diviso con i tedeschi del Bayern, fino a questo turno, il ruolo di “imbattibile” del campionato non avendo ancora mai perso ma devono piegarsi al Guingamp, avversaria della Fiorentina in Europa League: autore del gol partita J. Pied. Ma a fermarsi non sono soltanto Ibrahimovic e compagni: il Marsiglia di Bielsa non coglie al volo l’occasione di allungare e cade contro un’altra delle redivive d’Europa ovvero il Monaco di Jardim. Il tecnico cileno non l’ha presa molto bene e ha liquidato il passo falso con un laconico “Non siamo all’altezza del Psg.”. Si deve essere scordato del punto di vantaggio che pone il Marsiglia ancora in vetta alla classifica.Ad approfittarne è invece il Lione che strapazza il fanalino di coda Caen e si porta al terzo posto, ad una lunghezza dal Psg secondo e di conseguenza a soli due punti dalla cima. Una settimana che come sempre avviene ci ha regalato tante emozioni in giro per l’Europa, tra campionati maggiori e minori. Ma è anche una settimana decisamente triste per il mondo del calcio e che porta qualche appassionato, me compreso, a sentire il dovere di spendere qualche parola in onore di uno dei più grandi campioni del calcio moderno.

A Londra, sponda Gunners, lo hanno conosciuto benissimo, forse fin troppo perché il ricordo delle sue giocate, delle parabole fantascientifiche e dei colpi di classe cristallina si perda nel tempo. Thierry Henry non è stato un semplice giocatore, per lo meno non per una parte corposa della “North London” che è arrivata ad edificargli una statua davanti al fantastico Emirates. Un calciatore completo, dotato di tecnica,forza fisica, animo e determinazione, protagonista del ciclo più vincente di ogni tempo ad Highbury e dintorni, della consacrazione del grande Barcellona “guardiolano” e infine della riscoperta del “soccer” oltreoceano alla corte dei New York Red Bull. Ha alzato un Mondiale ed un Europeo che purtroppo ci ricordiamo bene. Ma nonostante questo, nonostante l’Italia l’abbia solo fugacemente sfiorato quand’era fin troppo giovane, permettetemi di dire che è stato un piacere aver avuto la fortuna di veder giocare un giocatore del genere. Mesdames et messieurs, monsieur “le Football”: Thierry Henry.Chapeau.