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Roma - Sconfitta con un secco 0 – 2 dalla squadra guidata da mister Pellegrini, la Roma è fuori dalla Champions League! Nel match decisivo per i giallorossi, troppa la differenza tra le due squadre. Differenze di carattere tecnico, di esperienza, di valori e, purtroppo, anche di gioco. La Roma nel corso delle ultime partite non è più aggressiva, non punge le squadre avversarie e non dimostra di avere i colpi per chiudere le partite come invece hanno le squadre di caratura europea come il Manchester City.

Basta vedere l’elenco delle squadre qualificate agli ottavi di finale per rendersi conto che la Roma ha ancora tanta strada da fare per raggiungere una condizione di “squadra europea”. E’ vero, sognare non costa nulla, molti tra tifosi e giornalisti “schierati” ci avevano fatto un pensierino, ma ora è il momento di svegliarsi da quello che ancora si può considerare un sogno e di rendersi conto che l’unico obiettivo per cui è necessario profondere il maggior sforzo, è quello di vincere il campionato italiano. Mister Garcia alla vigilia aveva dichiarato che la Roma si apprestava ad affrontare la partita contro il City come una finale, a molti non è sembrato che l’impeto dei giallorossi sia stato di una veemenza particolare anzi, sono apparsi fin troppo molli, rilassati e rassegnati, soprattutto dopo il primo goal di Nasri. Il goal del vantaggio del City era nell’aria in uno stadio che è ormai abituato a vivere questi momenti anche se la parte iniziale della partita, quando Holebas e Gervinho hanno mancato per poco il goal del vantaggio, aveva continuato ad illudere i più ottimisti. A Roma si dice “nun c’è trippa pe gatti” e la partita fa pensare fortemente al famoso detto romano molto in uso nella Capitale quando ci si vede costretti ad ammettere che le occasioni sono terminate. Ora alla Roma spetterà disputare l’Europa League, un torneo molto scomodo che costringerà i giallorossi ad affrontare viaggi molto lunghi in quanto, solitamente, le squadre che partecipano a tale competizione si trovano ai margini dell’Europa. Senza contare la difficoltà di giocare quasi sempre i posticipi a causa del fatto che le partite di tale torneo si svolgono il giovedì e senza considerare la fatica di recuperare le forze per affrontare i difficili impegni di campionato.

Per costruire una squadra competitiva in Europa non si può improvvisare, con questo non si vuole dire che le cose stanno così, ma è certo che le ambizioni di inizio stagione devono essere sensibilmente ridimensionate!