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Ciò che contraddistingue l'uomo da un animale è proprio la capacità di riuscire a sopraffare quell'istinto che alberga in ogni essere vivente e che fa prendere delle decisioni di getto. 24 Aprile 2018, la Roma vola in Inghilterra per disputare la storica semifinale del torneo più ambito d'Europa.

E si sa che quando la squadra giallorossa scende su un terreno di gioco, lontano dalle mura amiche, si muovono migliaia di supporters. "Ibi Roma Ubi Ultras" come recitava una coreografia della Sud.

Proprio quella Sud che tanto viene osannata sui social e non solo per calore e passione. Proprio quella Sud, però, che viene subito condannata da chi vuole per forza fare uscire una "notizia forte" e colpire il proprio target. Noi abbiamo preferito aspettare, per comprendere, in maniera un po' più approfondita, ciò che è accaduto all'esterno dell'Anfield Road. Tra le tifoserie inglesi e capitoline non scorre buon sangue e questo è risaputo, purtroppo però la falla sulla sicurezza arriva dalla costa britannica dove i tifosi giallorossi potevano "tranquillamente" passeggiare per i pub di Liverpool con ovvie conseguenze.

Fuori lo stadio il "tafferuglio dell'inquisizione" nel pre-match. Esce fuori la notizia che un irlandese (tifoso dei reds) è rimasto vittima di gravissimi danni celebrali e che lo hanno portato al coma. Immediatamente vengono accusati di tentato omicidio due ragazzi appartenenti al tifo romanista. Si scoprirà in seguito che questa accusa decade per entrambi e, come ci dice l'avvocato Contucci (legale molto vicino al mondo ultras), vengono accusati di "violent disorder" e di lesioni gravissime. Qui, dunque, decadono tutte le accuse di omicidio. Con questo, articolo non vogliamo difendere gli atti di violenza ma abbiamo il compito di far luce su due punti focali del discorso: il primo concerne l'omologazione di determinati personaggi (perché a prescindere si etichettano 2500 soggetti, solo perché sostenitori di una stessa squadra?).

Tempo al tempo e chi dovrà pagare, se colpevole sconterá la pena idonea, ma non sono i media a dover dare giudizi. Il secondo punto riguarda la "folle falla" della sicurezza inglese, nonostante le autorità italiane cercassero di collaborare con i colleghi ex-ue. Quindi è tutto oro quello che luccica? È realmente l'Italia che non riesce a garantire un'adeguata sicurezza ai propri cittadini? Cerchiamo di riflettere un pochino di piú e di aspettare a dare giudizi affrettati (sia per ciò che riguarda le accuse sia quando critichiamo con gusto il Bel Paese).

Chiudiamo l'articolo mandando un pensiero a Sean Cox, sperando possa presto tornare a tifare la sua squadra del cuore. C'mon Cox!