Roma - È notizia di oggi quella del Daily Mirror, uno dei più grandi tabloid britannici, che ha elogiato la Curva Sud della Roma con queste parole «Dopo aver visto la tua squadra annientata in casa, ci sono diversi modi in cui un sostenitore può reagire. È possibile schizzar via dallo stadio in un battibaleno. Si può urlare a giocatori della tua squadra quanto siano inutili. Oppure, se sei un fan dell'AS Roma, si può stare dietro e cantare con passione ai giocatori che vinceranno il campionato»; queste parole non sono solo motivo di orgoglio per la Roma e i suoi tifosi, ma anche in particolar modo per il calcio italiano, che in questa settimana, e non solo, non sta passando proprio un periodo felice.

Si, non conterà molto per quanto riguarda il ranking Uefa e Fifa, però non è quello che conta adesso! In questo momento la cosa più importante e il primo passo da fare per tentare di salvare il calcio italiano è sicuramente il cambio di mentalità! Per chi era allo stadio martedì sera non è stata proprio una serata da ricordare, i 70.000 dell’Olimpico erano entrati carichi con la consapevolezza che la Roma fosse pronta per affrontare forse, la squadra più forte del mondo in questo momento insieme al Real Madrid, ma probabilmente è stata proprio questa eccessiva aspettativa a mettere pressione ai giocatori che sono scesi in campo non sfruttando al massimo la carica trasmessa da tutto l’ambiente giallorosso. Ci sono poche tifoserie al mondo calde come quella della Roma, vengono sicuramente in mente quella del Liverpool, del Celtic, del Panathinaikos, del Napoli e del Borussia Dortmund e sono proprio queste quelle che ogni volta ti lasciano senza parole e ti fanno emozionare come un bambino, qualsiasi altro tifoso dopo aver pagato il biglietto, dopo aver fatto mille sacrifici per essere allo stadio, dopo aver visto la sua squadra perdere per 7 a 1 in casa avrebbe lanciato una bordata di fischi e insulti ai suoi giocatori e avrebbe perso per un po' la fiducia verso la propria squadra, ma non i tifosi, quelli veri, non la Curva Sud, che non ha mai lasciato da sola la squadra, anche durante l’intervallo le bandiere e le sciarpe sventolavano fiere i colori giallorossi, a fine partita tutti i giocatori sono stati chiamati sotto la curva, si aspettavano sicuramente fischi, e invece no! Applausi, solo tanti applausi e cori di incitamento e carica, per sostenere e spingere i propri beniamini fino a risultati e traguardi sicuramente migliori e regalare a questa città e a questi colori soddisfazioni ben più grandi!

Insomma, bisogna ripartire da qui, dalla passione, da quei tifosi che vanno allo stadio e che fanno tanti sacrifici per essere presenti ogni domenica, da quelli che “vivono 90 minuti a settimana”, da quelli a cui non importa il colore politico, ma solo quello della loro squadra, da quelli che si abbracciano fraternamente quando la propria squadra segna pur non essendosi mai visti prima, da quelli mai schiavi del risultato e bisogna cominciare a dare sempre meno importanza a quelli che si dicono tifosi solo perché hanno una sciarpa al collo e poi uccidono solo perché quelli che si trovano davanti a loro tifano un'altra squadra, bisogna ripartire dalla Curva Sud che nonostante tutto esce a testa alta, anzi altissima, e che ci rende orgogliosi ancora una volta! Daje Curva Sud! Una Curva che però dalla prossima domenica avrà due voci in meno per sostenere la propria squadra, Stefano e Cristian, padre e figlio che sono stati travolti maledettamente da un auto pirata mentre rientravano a casa dallo stadio dopo aver assistito insieme alla partita di Champions, riposate in pace angeli giallorossi e da lassù continuate a tifare insieme a noi!