
- Scritto da Alessandro Maria Savoia
Due settimane, sosta per le nazionali compresa, e nel calcio, estero o nostrano che sia, cambia tutto.
Basta dare un’occhiata ai quattro grandi campionati europei per rendersene conto, visto che l’unico ad apparire virtualmente (e realisticamente) già chiuso è la Ligue 1 di sa majesté il Paris Saint Germain. Addirittura la Serie A riesce a scuotersi da una sonnolenza andante: il Genoa ferma la Juventus e ricorda ai bianconeri che vincere in Italia, alla fine, richiede quasi sempre una buona dose di stress. Ma veniamo a noi, e agli argomenti cardine di giornata.

- Scritto da Marco Bartalotta
Dopo la sosta per gli impegni della nazionale, si torna al campionato. All’Olimpico si presenta la Spal, squadra provinciale, ma con forti ambizioni di crescita.
Mister Di Francesco, in vista del match di Champions League di martedì prossimo contro il CSKA Mosca, ritocca lievemente la formazione. In difesa, insieme a Fazio c’è Marcano al posto di Manolas e a centrocampo, a guardia della difesa, schiera Cristante, De Rossi tenuto a riposo per motivi precauzionali. Pastore, dopo la ripresa dall’infortunio, siede in panchina, mentre Nzonzi va in campo dal primo minuto.

- Scritto da Bruno Bertucci
Si accendono le luci alla Scala di Milano nel posticipo di Domenica sera dove il Biscione affronterà il Diavolo.
Derby che si giocherà con la testa prima che con i piedi, la tattica di Spalletti se la vedrà con la grinta di Ringhio Gattuso. È per questo che il classico Icardi-Higuain potrebbe diventare una sfida tra Vecino e Cutrone, due tra gli interpreti migliori del calcio professato dai propri allenatori. Provoca disagi l'ormai solito spezzatino. Sabato si vedranno giocare Roma, Juve e Napoli rispettivamente contro Spal, Genoa ed Udinese.

- Scritto da Bruno Bertucci

- Scritto da Bruno Bertucci
È di pochi giorni fa la notizia secondo cui Totti non sarebbe soddisfatto del suo ruolo nella squadra che lo ha visto crescere.
Uomo immagine non è abbastanza, il sogno è quello di diventare direttore tecnico. L'allora ragazzo cresciuto a Porta Metronia e divenuto, poi, uomo calcando i palcoscenici più importanti dell'intero panorama calcistico italiano, ha sempre cercato di erigersi a simbolo della Roma, ma non ha sempre fatto il bene di questo club e dei suoi tifosi. Numerosi top players non sono giunti nella capitale, anche, per il peso specifico dell'ormai ex-numero 10: troppo ingombrante la figura di Totti in questo ambiente.
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