Ironia e competenza al servizio dei lettori, la nostra redazione ha avuto modo di ripetere l'esperienza di intervistare il noto giornalista laziale Federico Terenzi che ci racconta la situazione della Lazio nel post-calciomercato andando analizzare pregi e difetti della compagine bianco e celeste.

Scopriamo insieme come verrà giudicata la sessione invernale dei capitolini e come viene visto il lavoro del nuovo tecnico Maurizio Sarri con gli occhi di chi è riuscito a combinare lavoro e passione.

MN: Buonasera Sig. Terenzi, come valuta il mercato della Lazio?

FT: Perchè la Lazio ha fatto mercato? Gli do 3. È arrivato un attaccante di belle speranze che, a mio avviso, non raggiungerà il numero di presenze previsto per essere riscattato. È un modo per gettare fumo negli occhi ai tifosi della Lazio. Sappiamo benissimo che servono rinforzi in difesa e che l'attacco con "Santo" Ciro Immobile e con l'eventualità di giocare con un falso nueve, era il reparto più completo. Avrei puntato su un difensore esperto da tenere fino a fine stagione. Lotito e Tare hanno illuso i tifosi e disatteso le richieste di Sarri che, giustamente, si sarà messo in una posizione di riflessione.

MN: Come giudica il lavoro di Sarri fino ad ora?

FT: Do 6 al lavoro di Sarri, la parola d'ordine è quella di trovare equilibrio che sta maledettamente mancando alla Lazio in questi suoi primi sei mesi. La rosa resta sempre da 5/7 posto, non si possono fare miracoli. Anche se la Lazio avesse acquistato Klopp, senza giocatori, soprattutto in panchina, all'altezza della situazione non si può fare meglio di quello che ha fatto Simone Inzaghi. Sarri è un tecnico capace, ma a cui devi costruire una squadra ad hoc per vedere i risultati sperati. L'allenatore è molto importante, ma se non hai i giocatori, c'è poco da fare. Se arrivasse in Europa League avrebbe fatto il suo.

MN: Dove può arrivare questa Lazio?

FT: La Lazio, con questa società, galleggerà sempre tra il quinto ed il settimo posto in Serie A, non c'è programmazione e si vive molto alla giornata sperando che tutto vada per il meglio. La Lazio è senza dubbio la squadra italiana più vincente dopo la Juventus, ma in campionato, se non hai una rosa di 15/17 titolari, non vai da nessuna parte, oltre la possibile qualificazione in Europa League. Se devi giocare tre partite a settimana vai in sofferenza ed inevitabilmente perdi punti, perchè i panchinari non sono all'altezza dei titolari che devono sempre il 200 %, altrimenti è notte fonda. Punterei sulla Coppa Italia, cercando di arrivare il più lontano possibile, visto che è una competizione dove abbiamo sempre fatto molto bene. In Europa League onorerei al massimo l'impegno, non mollerei niente, come ha anche ammesso Sarri a più riprese.

MN: Che tassello manca per aumentare la competitività?

FT: La Lazio ha avuto una lenta crescita in questi diciotto anni di gestione Lotito. Il grosso problema sono le società indebitate che continuano a spendere. E allora, se le cose stanno così, la Lazio sarà sempre tagliata fuori dalla grande torta. È una domanda che sempre posto al Presidente Lotito, quando ne ho avuto la possibilità, e lui mi ha risposto che è un uomo delle istituzioni e che non entra nel merito. Il calcio è un grande teatro, dove sono tutti burattinai che bistrattano al massimo i tifosi, vedi, nel caso della Lazio, l'ingiustificato caro biglietti post-Covid e un mercato di gennaio che ha rasentato il ridicolo. Io sono per un calcio più vicino alla gente, i veri custodi di questa passione. La Lazio è e sarà sempre la sua gente. Bisognerà custodire questa idea di Lazio, perchè i presidenti, i giocatori, gli allenatori passano, ma la Lazio resterà sempre dei tifosi che la tramanderanno di padre in figlio. Mi sono battuto sempre per riportare, quando la pandemia sarà terminata, i giocatori in mezzo ai tifosi. Basta questo schermo che li fa percepire come esseri intoccabili all'interno di una bolla invalicabile. Aprire i cancelli di Formello, riportare i giocatori nei Sodalizi e nei Lazio Club; questa è la sfida per creare quell'empatia con i tifosi che è sempre stato il punto debole del Presidente Lotito.

MN: La ringraziamo della disponibilità, un saluto ai nostri lettori?

FT: Un saluto a tutti i lettori di Matchnews, dove la scommessa è di casa.

Nel ringraziare nuovamente il collega Terenzi non possiamo che trovarci d'accordo su molti punti come il mercato dei biancocelesti; il direttore sportivo Tare poteva essere più incisivo e regalare a Maurizio Sarri i giocatori richiesti (come un terzino ed un attaccante che svolgesse le veci di Vice-Immobile). Notiamo, ancora una volta, una sponda del Tevere delusa sia dall'atteggiamento della presidenza che da ciò che avviene nell'intero settore calcistico.