Il 23 maggio 1980 usciva nei cinema americani il cult per eccellenza, che ci ha fatto alloggiare per qualche ora nell’enigmatico Overlook Hotel: Shining. Dopo anni di ipotetici complotti lunari, messaggi nascosti ed inquietanti interpretazioni, festeggiamo il 40esimo anniversario del film di Kubrick, tratto dal romanzo di Stephen King (del 1977).

Per vivere a pieno questa ricorrenza fra corridoi, tricicli, gemelle e asce, abbiamo recuperato qualche interessante curiosità: dal  mistero della stanza 237 alla genesi delle gemelle Grady. Cosa pensereste se vi dicessimo che c’è uno stretto legame tra Shining e l’allunaggio del 1969? Secondo una teoria cospirazionista, la conquista della Luna è stata soltanto una grandissima messa in scena.

Le riprese dell’allunaggio furono girate in uno studio della NASA e il regista di questi filmati  fu proprio Stanley Kubrick.

Le prove? Le ha lasciate lui stesso  nel suo film, attraverso allusioni e messaggi nascosti. Un indizio lo troviamo proprio  in una  delle scene più note della pellicola. Mentre Danny gioca  con le macchinine in un corridoio dell’hotel, possiamo notare che la moquette su cui è seduto è molto simile alla piattaforma di lancio di Cape Canaveral, da cui è partito il razzo Saturn 5, che ha portato in orbita l’Apollo 11. Danny in questa, e altre scene, indossa un maglione con la figura del razzo e la scritta Apollo 11. Proprio indossando quel maglione, che lo rende metafora del viaggio dell’Apollo 11, Danny si dirige lentamente verso la misteriosa stanza 237. Ed è qui che il mistero si infittisce. Cosa contiene quella stanza? Nel romanzo di King, la stanza era la numero 217, perché Kubrick ha cambiato il numero? La prima spiegazione che si sono dati i complottisti, è che 237 mila miglia sarebbe la distanza tra la Luna e la Terra. In realtà la simbologia è un po' più sofisticata: ROOM N° 237 si può anagrammare in MOON ROOM, la stanza della Luna, la stanza dove è stato girato il falso allunaggio;  proprio dove l’Apollo 11 di Kubrick si sta dirigendo. Il messaggio è abbastanza chiaro adesso?

Un altro degli enigmi che Danny si trova ad affrontare, mentre gira con il triciclo tra gli geometrici corridoi dell’hotel, è l’apparizione delle piccole e inquietanti gemelle Grady e del loro vieni a giocare con noi? Per sempre… Non tutti sanno che l’immagine delle gemelle non è un’idea originale di Kubrick. È certo che il regista si sia ispirato alla foto Identical twins della fotografa Diane Arbus, nota per la scelta di soggetti considerati diversi o ambigui, i cosiddetti freaks, che con il loro sguardo penetrante riescono a mettere a disagio l’osservatore. Nella foto della Arbus, sono ritratte le gemelle Wade, uniche per il loro sguardo fisso verso l’obiettivo. La gemella di destra assume la tipica posa sorridente, al contrario quella di sinistra ha un’espressione corrucciata, come se non volesse essere lì. L’espressione del viso è l’unico fattore che determina la diversità di queste due gemelle, vestite allo stesso modo: abito di velluto nero e colletto bianco. Tutti questi elementi, ad eccezione del colore dei vestiti, vengono ripresi da Kubrick  e proiettati su i fantasmi delle due gemelle, che Danny incontrerà nell’Overlook Hotel. Svelati questi misteri, non resta anche a noi di tornare in quelle stanze e festeggiare 40 anni di luccicanza.