1 Giuseppe de Nittis, Al Bois de Boulogne, 1873

Da non perdere questo appuntamento viareggino che unisce in un’unica esposizione opere dell’Ecole Italienne e dei Macchiaioli.

Viareggio (LU) - In mostra le preziose collezioni di due grandi personaggi culturali del Novecento, esperti d’arte e, appunto, collezionisti, portavoce rispettivamente di due alti esempi dell’arte figurativa italiana.

Da una parte Fattori, Signorini e più in generale i Macchiaioli, di cui è stato esperto conoscitore Mario Borgiotti (1906 – 1977); dall’altra i cosiddetti ‘italiani a Parigi’ de Nittis, Boldini e Zandomeneghi, le cui opere vennero collezionate con acuta lungimiranza da Enrico Piceni (1901 – 1986).

La Fondazione Centro Matteucci per l’Arte Moderna di Viareggio, In collaborazione con Fondazione Enrico Piceni e Comune di Viareggio, unisce in un’unica mostra queste due diverse, ma nello stesso tempo affini, realtà artistiche e culturali nella mostra “Il tempo di Signorini e De Nittis - L’Ottocento Aperto Al Mondo nella collezioni Borgiotti e Piceni” aperta al pubblico fino al 26 febbraio 2017.

Una strada avevano in comune Piceni e Borgiotti, oltre all’amore per il collezionismo: via Manzoni a Milano, dove entrambi vivevano e lavoravano. Il primo “in una suggestiva mansarda di gusto francese con una pittoresca vista sugli storici palazzi attorno a piazza della Scala”, il secondo “negli ambienti di Palazzo Gallarati Scotti” e insieme, pur rispettando ognuno le proprie inclinazioni e il proprio gusto, rappresentano una fetta importante del grande collezionismo lombardo.

Tra le opere esposte pezzi noti e alcuni inediti, cui Giuliano Matteucci, curatore dell’iniziativa, unisce altri esempi macchiaioli e ‘parigini’ esterni alle due collezioni personali, ma allo stesso modo significativi e esemplificativi di quel particolare capitolo artistico del XX secolo.

Il famoso Al Bois de Boulogne del 1873 di Giuseppe de Nittis o Le Moulin de la Galette del 1878 di Federico Zandomenegni, cui si affiancano in mostra L’uncinetto di Telemaco Signorini (1885) e la Ricreazione di Antonio Mancini (1876).

“Oggi queste opere, per una curiosa e imponderabile coincidenza, sono sorprendentemente affiancate nella differente temperie, dando luogo, con altre non meno prestigiose, a un ideale ponte tra la cultura della Nouvelle Athènes e il Caffè Michelangiolo, dove gli artisti prediletti da Piceni e Borgiotti amavano ritrovarsi”, così si legge nel comunicato stampa.

E ancora “L’occasione è di quelle da non perdere. Per la suggestione del confronto culturale, innanzitutto. E poi perché molte delle opere che saranno in mostra al Centro Matteucci sono rimaste ‘private’ da decenni, invisibili e non concesse a nessuna mostra e museo”.

Il catalogo della mostra, edito da centro Matteucci, è a cura di Claudia Fulgheri e Camilla Testi, con un contributo di Flavie Durand-Ruel.

 

"Il tempo di Signorini e De Nittis"

L’Ottocento Aperto Al Mondo

nella "collezioni Borgiotti e Piceni"

Fondazione Matteucci per l’Arte Moderna

2 luglio 2016 – 26 febbraio 2017

 via G. D'Annunzio, 28 - 55049 - Viareggio (LU)

2 luglio-11 settembre  dal martedì al venerdì: 17-23 sabato e domenica: 10-13 / 17-23 13 settembre-1 novembre  da martedì al venerdì: 15.30-19.30 sabato e domenica: 10-13 / 15.30-19.30 chiuso lunedì 2 novembre -26 febbraio 2017  venerdì: 15.30-19.30 sabato e domenica: 10-13 / 15.30-19.30

www.centromatteucciartemoderna.it 

 

1 Giuseppe de Nittis, Al Bois de Boulogne, 1873

2 Oscar Ghiglia, Stampa giapponese, 1927

3 Antonio Mancini, Ricreazione, 1876 ca.

4 Telemaco Signorini, L’uncinetto, 1885 ca.

5 Federico Zandomenegni, Omaggio a Toulouse Lautrec, 1917

6 Federico Zandomeneghi, Le Moulin de la Galette, 1878 ca.

7 Federico Zandomeneghi, Au théâtre, 1895 ca.

8 Giuseppe de Nittis, Una domenica a Londra, 1878