In Italia Hatsune Miku é stata sostanzialmente sconosciuta al grande pubblico.

Questo nonostante essa abbia aperto un concerto di Lady Gaga acquisendo notorietà internazionale, ed in Oriente la sua ultima  esibizione sul palco sia stata vista  persino nelle sale cinematografiche per soddisfare l’altissima richiesta dei biglietti.

Ma.... questa star della musica non é esistita! E’ stata una diva digitale, una forma di ologramma disegnato al computer, un’antesignana (é stata ideata nel 2008) di tutti gli "Avatar" di James Cameron ed oltre.

Hatsune Miku, nel complesso, é rimasta nell’ambito dell’effetto “wow” dell’ingegneria informatica, ben lontana dai cyborg protagonisti di film cult quali “Blade runner”, “Io, robot”, “Matrix”. Epppure, nello stesso periodo dell’ideazione della cantante olografica, il computer Deep Blue ha battuto Garry Kasparov, campione del mondo nel gioco da molti considerato come quello più razionale: gli scacchi. Con questa vittoria si può dire che la tecnologia ha superato il concetto di semplice strumento per iniziare ad immettersi nel campo del pensiero e dell’apprendimento umano. Oggi siamo avvolti  dalla tecnologia che accresce la produttività, favorisce i contatti fra le persone, stimola il pensiero e la creatività. I robot  stanno prendendo sempre più il posto degli umani nelle attività abitudinarie, ripetitive, che le macchine posso svolgere in maniera più sicura, veloce, efficace. Questo avvicendamento con le intelligenze artificiali (AI) inizia ad esservi anche nella gestione dei processi decisionali che hanno bisogno dell’elaborazione di una notevole mole di dati, come nel campo della finanza. In questa collaborazione tra le macchine e l’uomo, in cui le prime potenziano la capacità del secondo di capire, analizzare, valutare questioni e definire strategie, vi é l’incremento di valore dei processi produttivi innovativi. Inoltre, nel sostegno ad un’innovazione regolamentata al servizio dell’individuo e della socialità, si pone sostanzialmente il modello di normazione europeo sull’AI.

Tuttavia, accanto a queste grandi opportunità, vi sono pericoli a cui prestare attenzione. La continua connessione, e in generale la forte pervarsività delle tecnologie digitali, stanno influenzando la costruzione dell’identità personale e la concezione del sé. Questo vale soprattutto per i giovani, che condividono tramite i social network e instant-messaging notevoli aspetti personali impensabili fino a qualche anno addietro. Queste narrazioni, oltre ad incidere sulla loro formazione, contribuiscono a rendere sfumata la differenza tra la vita online e quella reale. Citando Luciano Floridi,  (professore di filosofia ed etica presso l’Oxford Internet Institute) potremmo porre una sua affermazione in domanda: “Mentre cercavamo senza successo d’inscrivere nel mondo un’intelligenza artificiale forte e produttiva, stavamo viceversa adattando il mondo (e noi stessi) ad un’intelligenza artificiale leggera e riproduttiva”? Per questo, ad esempio in tema di elezioni, scandali come quelli di Cambridge Analytica, invitano a riflettere.

Continuando a citare Luciano Floridi: «giocare a scacchi richiede certamente una considerevole intelligenza se il giocatore è umano, ma non ne richiede alcuna se il giocatore è un computer.… DeepBlue è una meravigliosa macchina sintattica, dotata di incredibile memoria, algoritmi e un apposito hardware, ma con zero intelligenza o meglio, se vogliamo, con l’intelligenza di una calcolatrice tascabile....le tecnologie digitali possono fare sempre più cose meglio di noi, processando quantità crescenti di dati e migliorando la loro performance analizzando i loro output come input per le operazioni successive. AlphaGo (software per il gioco del Go n.d.r.) … ha vinto nel gioco da tavolo Go contro il miglior giocatore del mondo, perché poteva usare un database di circa 30 milioni di mosse e giocare migliaia di giochi contro se stesso, “apprendendo” come migliorare la sua performance. È come un sistema a due coltelli che può affilare se stesso. Qual è la differenza? La stessa che c’è tra te e una lavastoviglie nel lavare i piatti. Qual è la conseguenza? Che ogni visione apocalittica dell’A.I. può essere ignorata. Noi, non la nostra tecnologia, siamo e rimarremo il problema, in qualsiasi prevedibile futuro».

La questione di fondo può essere individuata, di conseguenza, non su un piano tecnologico ma culturale, che rimane estranea all’AI: il rapporto tra intelligenza umana, pensiero, coscienza. Senza dimenticare che l’intelligenza umana é incarnata in un corpo che l’AI non possiede, con tutte le implicazioni che ne derivano. Potranno mai i progressi computazionali, delle neuroscienze definire quelle che fino ad ora sono rimaste enigmatiche per l’uomo stesso, ovvero l’intenzionalità e la coscienza?

Le considerazioni svolte sono i principali temi affrontati nel corso dell’incontro sul tema: “L’Intelligenza Artificiale ed il mondo che verrà. Opportunità e sfide dell’AI: quale impatto avrà sul lavoro, sulla società e sulle nostre vite”. L’evento si é svolto a Roma nella storica chiesa di S. Maria Odigitria dei Siciliani. Gli autorevoli e qualificati relatori sono stati: il Prof. Angelo Deiana, Presidente Confassociazioni; il Dott. Carmelo Cutuli, Presidente di Confassociazioni Sud Italia; la Prof.ssa Cinzia Rossi, docente di Antropologia organizzativa presso la Pontificia Università  Antonianum. I saluti e l’introduzione della manifestazione sono stati del Primicerio dell’Arciconfraternita di S. Maria Odigitria dei Siciliani, Mons. Renzo Giuliano. Egli ha sottolineato l’importanza dell’evento come occasione di confronto e dialogo su un tema che ha molte sfaccettature, anche di carattere spirituale, augurando che possano esservi ulteriori momenti di scambio culturale. (In foto i relatori)

Nel corso dell’evento é stato prestato il libro del Dott. Carmelo Cutuli, intitolato “Intelligenza Artificiale & Pubblica Amministrazione”. Nell’opera vi sono i contributi del Presidente Angelo Deiana e della Prof.ssa Cinzia Rossi. Il testo é un utile compendio per gli addetti ai lavori, oltre che per gli appassionati di tecnologia, che illustra un ventaglio di opportunità e di casi concreti dell’AI nella Pubblica Amministrazione. Nello stesso tempo contiene una sintesi dei limiti etici e pratici di queste tecnologie generative per un loro uso consapevole e strategico.