Il mio ragionamento è sottilissimo e di difficile comprensione, specialmente per tutte quelle persone che hanno un buon lavoro, la cui unica preoccupazione è comperare qualsiasi oggetto ed accorgersi, non appena arrivati a casa, dell’inutilità di ciò, gettandolo tra i rifiuti; senza pensare minimamente all’infinità dei problemi che creano a se stessi e agli altri.

Queste persone sono superficiali ed in buona fede, non pensano che, anche loro, da un giorno all’altro potrebbero trovarsi senza un lavoro. La mia preoccupazione è che oggi, lo strapotere del capitalismo, per la filosofia del maggior profitto con il minor costo, non sta facendo altro che stritolare esseri umani, non solo negli strati operai, ma anche nelle categorie dirigenziali. Troppe persone, da un giorno all’altro, si trovano senza un lavoro onesto. Un discorso a parte, va fatto per tutti i dirigenti corrotti. Non tutte queste persone sono disposte ad accettare di finire nella povertà; le loro reazioni, pertanto, come quelle di tutti gli uomini, sono infinite ed è impossibile controllarle: la pazzia, la saggezza, l’amore, l’odio. Questi sentimenti sono in ogni essere umano, sia esso colto o ignorante. Penso sia pressoché impossibile stabilire l’istante in cui finisce la saggezza e si scatena la pazzia; finisce l’amore e si scatena l’odio. E’ spesso impossibile stabilire qual’è un’azione d’amore o di odio, di saggezza o di pazzia.

E’ certamente un’azione cattiva e di sottile pazzia quella del capitalismo, perché calcolata e perseverante, il cui effetto è quello di produrre armi devastanti, con la scusa che servono per la pace, per la libertà, le mettono in mano a dei mostri che non fanno altro che distruggere ed uccidere vecchi, bambini, saggi, pazzi, ricchi, poveri. Altra azione di pazzia è quella di produrre con i robot, milioni di oggetti inutili; pretendono di venderli a disoccupati, sottoccupati, a tutta quella gente che è stata ridotta a relitti umani. Subito, prima che distruggano tutto con la guerra, l’inquinamento e il consumismo, visto il numero di esseri umani che lotta per la sopravvivenza. Per fortuna, esiste ancora una piccola parte d’intelligenza umana che si dedica ai più deboli, ai più sfortunati. Io mi auguro che il numero di queste persone, capaci di rinunciare al proprio “io” in favore degli altri, inizi ad aumentare.