Eccoci finalmente giunti al termine della stagione tennisticamente più sorprendente e incerta degli ultimi anni e all’ultimo grande torneo del 2014. Non succedeva infatti dal 2003 che quattro giocatori diversi vincessero le 4 prove dello slam e sicuramente nell’epoca dei “Fab Four” (Djokovic, Federer, Nadal e Murray) ci saremmo al massimo potuti aspettare che questi si dividessero gli appuntamenti più importanti della stagione ma non avremmo mai potuto immaginare Wawrinka campione in Australia e ancor di più Marin Cilic a Flushing Meadows.

Ma analizziamo la condizione in cui i migliori 8 della stagione 2014 si presentano a questo appuntamento: cominciamo dai favoriti e dal favorito, dal numero 1 del mondo Novak Djokovic. Fresco papà di Stefan, Nole arriva a Londra da campione in carica e da vincitore dell’ultimo torneo 1000, Parigi Bercy. Dopo aver celebrato il matrimonio con Jelena e aver vinto Wimbledon, breve periodo definito dal serbo “il più felice della mia vita”, Djokovic non è più riuscito a tornare concentrato sul campo tanto nella stagione del cemento nordamericano (Toronto, Cincinnati) quanto allo Us Open, in cui lui stesso ha dichiarato di non essere stato totalmente presente con la testa. Ecco perché il numero 1 del mondo è il favorito, è motivato, viene da un torneo vinto senza concedere nemmeno un set, è più fresco degli altri fisicamente ma soprattutto mentalmente, non avendo quasi vissuto la seconda parte di stagione post Wimbledon. Ma si era parlato di favoriti e allora come non citare subito Roger Federer, che a 33 anni continua a vincere e sorprendere e che soprattutto ha reso ancor più spettacolare questo finale di stagione riaprendo la corsa al n1 del ranking. Lo svizzero infatti approfittando di una seconda parte di stagione come detto non brillante di Novak Djokovic è arrivato in finale a Toronto (perdendo contro Tsonga), in semifinale agli Us Open ma soprattutto ha vinto a Cincinnati, a Shanghai e nel torneo di casa a Basilea accumulando moltissimi punti che lo hanno portato immediatamente alle spalle del serbo, con addirittura la possibilità di scavalcarlo nell’ultimo torneo disputato a Parigi Bercy. E malgrado Federer sia uscito ai quarti e Djokovic abbia confermato la vittoria in terra francese, lo svizzero non ha ancora definitivamente abbandonato le sue speranze di chiudere l’anno da n1, potendo sfruttare anche i punti in palio nella finale della Coppa Davis in cui la Svizzera affronterà la Francia. Certo sembra un’impresa al limite del possibile: al serbo basterà infatti vincere 3 partite a Londra per mantenere il primato in classifica indipendentemente dai risultati di Roger, che potrebbe anche vincere le Finals e tutti i suoi match in Davis restando comunque n2. Ma vediamo come si struttura il torneo dei migliori 8 che dal 2009 va in scena alla “O2 Arena” di Londra: come sempre ci saranno due gironi, il girone A e il girone B, ciascuno ovviamente composto da quattro giocatori e che seguiranno la solita logica delle teste di serie per cui il n1 e il n2 dovranno stare in due gruppi separati, poi si andrà ad estrarre il n3 e il n4 sarà automaticamente nell’altro gruppo, così con il 5 e il 6 e con il 7 e l’8.

Nel gruppo A Djokovic ha pescato Wawrinka, Berdych e Cilic, nel gruppo B si affronteranno invece Federer, Murray, Nishikori e Raonic. Cominciamo ad analizzare il girone probabilmente più difficile, ovvero il gruppo B: di Federer abbiamo già parlato e pronostico vuole che uno dei due posti che garantiscono il superamento del girone e la conseguente semifinale spetti a lui. Tuttavia lo svizzero dovrà affrontare giocatori che lo hanno spesso messo in difficolta come Raonic (da cui ha perso proprio a Bercy la scorsa settimana), Nishikori (con cui ha vinto 2 volte e perso 2 volte) e Murray, che ha giocato e vinto molte partite negli ultimi mesi riacquistando fiducia e sprazzi del gioco che lo avevano portato a vincere 2 slam e un’ olimpiade in un anno e mezzo. Tuttavia tornando alle possibilità di superare la cosiddetta fase di “Round Robin”, ognuno di questi giocatori ha chances di passare il girone ma sarebbe più che sorprendente veder trionfare qualcuno di diverso da Djokovic o Federer. Raonic infatti ha strappato la partecipazione al Master di Londra rendendosi protagonista di un expolit a Bercy in cui ha raggiunto la finale, cosa che potrebbe pagare sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista psicologico, ma soprattutto il canadese nelle due più importanti partite giocate in carriera , ossia le 2 finali atp raggiunte rispettivamente con Nadal e con Djokovic, ha entrambe le volte perso nettamente 2 set a 0 incassando da Rafa un doppio 6-2, da Nole 6-2 6-3 e dimostrando di non essere ancora totalmente pronto a competere con i “fenomeni” in palcoscenici di primo livello. Nishikori dopo la finale raggiunta allo Us Open ha disputato qualche buona partita ma non ha più ritrovato quel tennis paragonato da alcuni addirittura al ping pong, giocato dentro al campo con anticipo, velocità e intensità che può mettere in difficoltà chiunque ma che in ogni caso non gli ha mai garantito in carriera una vittoria davvero importante.

Murray invece dopo essere uscito dai primi 10 del mondo, fatto gravissimo per lo scozzese, si è rimesso a lavorare con umiltà e serietà partecipando anche a tornei “minori” per accumulare punti in vista di Londra e per ritrovare quel gioco che gli aveva permesso di entrare nei grandissimi del tennis non avendo nulla da invidiare a Federer, Nadal e Djokovic: tutte queste partite però potranno avere un peso considerevole sul torneo dello scozzese che probabilmente è quello che arriva al Master più stanco di tutti, conservando in ogni caso un talento con cui nella singola partita può battere chiunque. Nel gruppo A invece probabilmente non ha alcuna possibilità di vittoria finale Tomas Berdych, ne ha pochissime Marin Cilic e poche ne dovrebbe avere anche Wawrinka che si presenta a Londra un po’ come un oggetto misterioso. Partendo da Berdych è un ottimo giocatore che ha anche ottenuto ottimi risultati in carriera come una finale di Wimbledon, semifinali in tutti gli altri slam e una vittoria in un 1000 ma a cui è sempre mancato l’acuto in grado di renderlo davvero grande. Infatti con quelli davvero grandi (a parte Federer con cui ha dei buoni precedenti) come Djokovic e Nadal, il ceco si è mostrato spesso tecincamente inadeguato e non in grado di reggere per un’ intera partita un livello di gioco e un’intensità paragonabili a quella del serbo e dello spagnolo .

Cilic invece agli Us Open ha fornito la più grande sorpresa probabilmente degli ultimi anni, mostrando un tennis aggressivo e offensivo con un servizio finalmente degno della grande tradizione croata e riuscendo a vincere uno Slam che almeno al 50% va attribuito a Goran Ivanisevic, suo coach e protagonista invece di quella che da molti è considerata come la più grande sorpresa della storia del tennis (ossia la sua vittoria a Wimbledon 2001 con una wild card,ma questa è un’altra storia di un’altra epoca tennistica,anche se molto affascinante). Tuttavia i grandi trionfi si pagano sempre per chi non è abituato, discorso valido anche per Wawrinka, così Marin Cilic dopo Flushing Meadows è praticamente sparito e pur arrivando più riposato anche mentalmente di altri, è molto difficile che possa replicare un’altra grandissima vittoria al Master di Londra. Infine Wawrinka: come Cilic lo svizzero ha pagato il primo grande trionfo della sua carriera, ovvero la vittoria agli Australian Open. In seguito a quel successo alcuni alti (come la vittoria a Montecarlo in finale contro Federer) ma soprattutto molti bassi per uno con i suoi mezzi e troppe sconfitte inattese contro pronostico e contro classifica. Stanislas arriva a Londra con pochissime certezze, recentemente ha ammesso che non sa più cosa deve fare in campo (mossa non così intelligente per un top player) e ha perso partite esclusivamente per una questione di fiducia. Per lui più che per altri però vale lo stesso discorso fatto per Murray: Stan in giornata è un giocatore straordinario che può battere chiunque. Dunque anche questo gruppo A si rivelerà molto combattuto, l’unico certo della qualificazione e della conseguente semifinale dovrebbe essere Novak Djokovic ma nel tennis e nello sport in generale spesso le “certezze” vengono disattese. Conludendo allora buone Finals a tutti, sicuramente” i migliori 8 giocatori del pianeta” non deluderanno le attese garantendoci un ultimo grande torneo spettacolare e combattuto, e magari al contrario di quanto detto fino ad ora la stagione delle sorprese si chiuderà con l’ennesimo inaspettato colpo di scena!

P.s. Un pensiero infine a Nadal, giocatore straordinario la cui assenza pesa tantissimo e la cui presenza molto raramente garantisce grandi sorprese (infortuni a parte, Wawrinka ne sa qualcosa e “grazie” alla schiena dello spagnolo ha vinto addirittura uno Slam…)