Dopo l’insipido pareggio contro il Bologna e i sei goal subiti contro il Barcellona Garcia e i suoi uomini si trovano ancora una volta a dover mettere in discussione il loro operato e a dover trovare un nuovo punto di partenza. Se la sconfitta contro il Barcellona era prevedibile, e anche non eccessivamente determinante per le qualificazioni, a preoccupare davvero molto l’ambiente sono i sei goal subiti e un atteggiamento poco reattivo da parte della squadra.
Sicuramente molte responsabilità sono da attribuire ad un difesa che partita dopo partita non fa altro che confermare le proprie lacune. Ma nella sfida contro i Blaugrana molti sono stati anche gli errori al centrocampo, dove colonne portanti della Roma come Pjanic o Nainggolan hanno commesso errori da dilettanti, ben lontani dal loro potenziale. L’unico reparto che si può salvare, anche se solo parzialmente, è l’attacco, in cui Dzeko e Iturbe hanno almeno provato a costruire qualcosa, anche se senza il sostegno della retroguardia è stato uno sforzo vano.
Dopo la sconfitta ad essere stato particolarmente colpito dalla pioggia di critiche è stato Garcia. A molti infatti ha dato fastidio, più che la mancata vittoria in se, l’atteggiamento dell’allenatore nel dopo partita. Il francese invece di condannare l’atteggiamento della squadra, che a giocare la partita non ci ha nemmeno provato, si è detto poco preoccupato dalla prestazione e ottimista per il futuro. In un momento in cui ci aspettava tutto il suo disappunto per un gruppo che troppo spesso si abbandona al lassismo e ad una totale assenza di grinta, il tecnico ha scelto ancora una volta una linea morbida e di difesa della squadra.
Ad essere invece molto irata è la dirigenza, in particolare molto delusi sono Sabatini e Pallotta, che hanno chiesto un repentino cambio di rotta all’allenatore e alla squadra. Il presidente, per valutare di persona la situazione e poter decidere sul da farsi, sarà presente in tribuna all’olimpico per la sfida, valida per la qualificazione, contro il Bate. I giallorossi per passare agli ottavi saranno costretti a vincere. E proprio questo è l’imperativo imposto dalla dirigenza, che non ammetterà passi falsi e osserverà le prossime quattro partite con estrema attenzione. In ballo c’è ovviamente il futuro di Garcia, che nonostante abbia un contratto fino al 2018 in caso di ulteriori sconfitte o della mancata qualificazione agli ottavi potrebbe essere allontanato dal suo ruolo di allenatore della Roma.
Dopo aver parlato con la squadra, anche in questo caso adottando la linea della carota invece che quella del bastone, Garcia ha intimato il gruppo a concentrarsi sulla partita di domenica contro l’Atalanta, obbligatoria da vincere. La scelta della formazione da schierare è abbastanza obbligata visto il sovraffollamento del reparto infortunati. Totti ancora fa allenamento individuale, forse riuscirà ad essere pronto per la partita contro il Bate, o al più tardi nel big match contro il Napoli. C’è da attendere ancora anche per Gervinho e Salah il cui rientro in campo è previsto rispettivamente per metà e fine dicembre. Buone notizie invece da Capitan futuro, che dovrebbe riuscire ad essere in campo in dal primo minuto. Probabilmente vedremo quindi in campo un 4-3-3 con Szczesny tra i pali, il quartetto Florenzi, Manolas, Castan (probabilmente preferito a Rudiger) Digne, in difesa, De Rossi- Pjanic- Nainggolan al centro campo, alle spalle del tridente Iago Falque- Iturbe- Dzeko.