Roma - La notizia circolava già da tempo sottoforma di “rumor” intorno ad Anfield. Un inizio quanto mai stentato per i Reds, otto punti in sette gare di campionato e appena due su due in Europa League, avevano messo Rodgers sulla graticola fin da subito. Il pareggio nel derby del Merseyside, quello tra Everton e Liverpool è stata la classica “goccia che fa traboccare il vaso”: il tecnico nordirlandese viene sollevato dal proprio incarico dopo tre stagioni alla guida dei Reds.

Un primo anno nella media, un secondo entusiasmante con un titolo sfumato solo alle ultime battute e un terzo nuovamente fatto di qualche alto e molti bassi. Nonostante tutto Brendan Rodgers rimane uno degli allenatori più vincenti della storia del Liverpool, pur senza trofei, grazie ad una percentuale di vittorie pari al 52% delle partite disputate: questo però non l’ha salvato. Adesso la panchina di Anfield è liberissima ed ambitissima: il favore del pronostico per quanto riguarda il prossimo occupante ricade su Jurgen Klopp, ancora a spasso e con una gran voglia di cimentarsi nella Premier ed in uno degli stadi più affascinanti della storia del calcio moderno. Più defilato, anche se qualcuno giura sia partito subito per Londra non appena ufficializzate le dimissioni di Rodgers, rimane Carlo Ancelotti: due nomi grandi per una panchina caldissima. Stecca ancora il Chelsea di Mourinho, indicato dai bookmakers come il prossimo ad essere sollevato dal proprio incarico: contro il Southampton finisce 1-3, a Stamford Bridge, con lo zampino di Pellè in due reti su tre. Il portoghese al momento è stato confermato anche se ci si aspetta, da parte della dirigenza dei Blues, un netto cambio di marcia così da recuperare un distacco dai primi arrivato ormai a ben dieci punti. Perde anche lo United, surclassato con classe dall’Arsenal con un secco 3-0: i Gunners volano al secondo posto inseguendo da vicino la capolista Manchester City. Proprio i Citizens “passeggiano” sul povero Newcastle, tristemente ultimo: finisce 6-1 all’Etihad, risultato che pteva essere anche peggiore per i Magpies. Da sottolineare tra l’altro il distacco che divide, già all’ottava giornata, la zona retrocessione dalla salvezza: l’Aston Villa, terz’ultimo, è distante ben quattro punti da West Bromwich e Chelsea. Una lotta per non retrocedere che pare già definita.

Passando in Germania il Bayern Monaco inizia a fare “la voce grossa”. Il big match di giornata contro il Borussia Dortmund si trasforma in un monologo bavarese condito da ben cinque reti e una cattiveria agonistica che lascia ben poco scampo ai giallo neri di Tuchel: come al solito doppietta di Lewandowski, doppietta di Muller, gol di Gotze e Aubameyang per il Dortmund. La squadra di Guardiola vola a 24 punti, a sette punti dal Dortmund secondo e mette un’ipoteca più che seria sulla conquista del campionato. I giochi sono ancora lunghi, certo, ma l’incapacità del “ritrovato” Dortmund nell’impensierire Neuer e la retroguardia bavarese per gran parte del match fanno presagire ad un monologo del Bayern che durerà tutta la stagione. Alle spalle delle due “superpotenze” cade lo Schalke04 in casa contro il Colonia, sale l’Hertha Berlino che strapazza 3-0 l’Amburgo, si ferma invece sull’1-1 Bayer Leverkusen – Ausburg.

Da un campionato “quasi chiuso” ad un altro che ha un indirizzo ben preciso: la Ligue1 celebre il Psg, 2-1 al Marsiglia, e Ibrahimovic che con 110 gol diventa il bomber più prolifico di sempre per la squadra parigina. Superato Pauleta che si era fermato a quota 109 in 211 gare. Ne sono bastate invece 137 allo svedese per battere il record e lanciare la propria squadra verso un campionato che si profila già consegnato e vinto: poco male se le due reti di Ibra arrivano su due calci di rigore.

Rimane quindi indietro il Marsiglia, ancora fermo a 8 punti. Vincono invece Angers e Caen, seconde a pari merito a 18 punti e a -5 dal Psg, anche se molti si chiedono quanto durerà questo momento di grazia per le due “cenerentole” di periferia. L’Angers, l’anno scorso terza in Ligue2, è l’unica delle tre neopromosse ad aver meravigliato con delle prestazioni sopra ogni aspettativa: Troyes e Gazelec Ajaccio sono infatti, per adesso, rispettivamente penultima ed ultima in classifica. Vincono anche Lille, 2-0 sul Montpellier, e Lione, 1-0 al Reims e 15 punti in classifica.

Infine la Liga dove fa scalpore la vittoria del Siviglia sul Barcellona che inizia a mostrare qualche segno di crisi dopo il repentino riempimento dell’infermeria ed il mercato bloccato. Finisce 2-1 al Ramon Sanchez-Pizjuan con gol di Iborra e Krohn-Dehli. Il gol della bandiera dei catalani lo firma Neymar su rigore. Il Barcellona rimane quindi a 15 punti, solamente a -1 dalla vetta occupata dal Villareal nonostante la sconfitta sul campo del Levante. Non approfitta della cadute degli avversari il Real Madrid di Benitez che non va oltre al pareggio nel derby contro l’Atletico Madrid: a Benzema risponde Vietto nel secondo tempo.Anche i Blancos quindi rimangono a quota 15 a pari merito con Barcellona e la vera sorpresa Celta Vigo che non riesce a superare il Getafe in casa.