Maurizio Sarri e la Lazio continuano insieme, nonostante in molti hanno movimento i quest'avventura in maniera mediatica.

L'attacco frontale al tecnico toscano è sotto gli occhi di tutti. Alla prima stagione il 4-3-3 sarriano ha regalato un secondo posto di tutto rispetto, con l'inevitabile crollo in campionato l'anno corrente. Bisognerebbe essere onesti intellettualmente, i colpi di mercato - forse - non sono stati all'altezza della partenza illustre di Sergej Milinkovic-Savic. Il bilancio è prematuro essendo a metà stagione, con una squadra ancora in lotta per tutte e tre le competizioni.

La media punti è di livello, circa 1.68, più bassa solo delle tre esperienze che lo hanno fatto diventare grande (leggasi Napoli, Chelsea e Juventus). La vittoria nei derby ha fatto sorridere i tifosi e parte dei sostenitori biancocelesti sono in sua difesa ma sempre con la Lazio in cima alle priorità. Il futuro rimane un rebus, anche se qualche indizio comincia ad uscire fuori. La rosa è stata costruita ad immagine e somiglianza del suo stile di gioco, un po' difensivo (vero punto di forza) con una vena offensiva straordinaria. La sicurezza di Ivan Provedel tra i pali regala quel quid in più ai capitolini per procedere in una certa direzione tattica ma la vera differenza dovrebbe farla il centrocampo. Un po' indietro Daichi Kamada rispetto a Mattèo Guendouzi ma l'adattamento è fondamentale nel calcio di oggi. I continui infortuni di Mattia Zaccagni e le voci di mercato di alcuni giocatori come Luis Alberto e Felipe Anderson rendono inquieti alcuni tifosi. Con Taty Castellanos si è trovato il giocatore in grado di rimpiazzare Ciro Immobile, da cui l'allenatore si aspettava certamente più gol, e con Gustav Isaksen quel brio offensivo per portare ancora più in alto la squadra.

La stagione della Lazio passa certamente dal ritorno all'Allianz Arena contro il Bayern Monaco e dalla semifinale di Coppa Italia contro la Juventus. Il quarto posto dista 8 lunghezze ma anche questo fattore può essere determinante per capire cosa si farà in estate. Maurizio Sarri ha un contratto fino a giugno 2025 ma il momento delle decisioni non è ancora arrivato. La priorità - e la testa - rimangono incentrate sul terreno di gioco.