La questione inerento lo stadio della Roma ha da sempre causato bagarre politica ed incomprensione che hanno portato la capitale d'Italia a non avere ancora un impianto di proprietà.

Dal 2009, ed anche di più, che le varie presidenze tentano invano di mettere il primo mattone per dare il via ai lavori. Il Franco Sensi fu il primo progetto concreto portato sul tavolo, il primo di tanti andati in fumo.

In seguito alla richiesta di Eurnova e Vitek di ottenere 291 milioni di euro come risarcimento danni, poche settimane fa è stato il Comune di Roma a fare ricorso per danni di immagine sia ai due soci che alla compagine capitolina. La somma si aggira sui 331 milioni di euro ed è comprensiva del lavoro sprecato e dal mancato termine dei lavori.

Cosa ha chiesto nello specifico il comune? Danni di immagine per la mancata realizzazione, ore di lavoro perse e le opere pubbliche non realizzate. Ciò che risalta all'occhio è che quest'ultima voce è quella più corposa, eppure proprio a James Pallotta fu imputato il fatto di non realizzare infrastrutture di pubblico interesse, come le famosi torri commerciali dove avrebbero lavorato migliaia di persone in più. Non è lo stesso Comune ad aver interrotto in qualsivoglia modo la prosecuzione dei lavori? I giallorossi, in questa causa, entrerebbero solamente in maniera formale senza tirare fuori un euro ma appare fuorviante ciò che sta accadendo. La nuova proprietà, con i Friedkin a capo gruppo, sono intenzionati a rilanciare il progetto in essere scegliendo magari delle zone più idonee di Tor Di Valle.

Di tutto ciò se ne occuperà Pietro Berardi (CEO), quest'ultimo sembra aver optato per l'Ostiense grazie anche ai rapporti che i tycoon tengono con i dirigenti ENI e, per questo, si è parlato della zona in cui sorge l'ex Gazometro. La società italiana è stata ben disposta a dare informazioni rilevanti per quella porzione di terreno e si è accordata per lavorare al meglio lontano dai riflettori. Il Campidoglio, dunque, dovrà risolvere contestualmente la faccenda del risarcimento a Vitek e Parnasi cercando di mandare avanti i dialoghi con Friedkin