Sinistro esplosivo da poco fuori l'area di rigore, in un campo dove non sono segnate le linee degli 11 metri ma solo dei segmenti orizzontali lungo il campo. Adriano sigla l'ultimo gol con la maglia del Miami ad Aprile del 2016.

Con lo United giocherà solo tre volte prima di appendere gli scarpini al chiodo e tornare in Brasile, a casa sua. La sua carriera, però, era era cominciata come una favola pazzesca, con un destino già scritto; mentre la Roma vinceva il suo terzo scudetto l'Inter acquista dal Flamengo il giovane Leito Ribeiro. 1 gol in 8 presenze, rete fantastica nell'amichevole estiva per poi andare in prestito alla Fiorentina a Gennaio dove siglerà 6 centri in 15 match. L'anno successivo verrà acquistato dal Parma, società in cui si farà conoscere al grande calcio e che permetterà ai nerazzurri di Milano di riacquistarlo per regalargli la maglia numero 10.

L'Imperatore stupisce e segna a ripetizione, con una potenza mai vista prima: è il giocatore perfetto. Qualcosa, però, nel 2008 si interrompe e la morte prematura del padre lo segna psicologicamente e lo fa crollare in un tunnel poco professionale. San Paolo, di nuovo Inter, Flamengo e Roma sono le tappe che lo conducono verso l'oblio. Torna in Brasile, in quel Corinthias che fu di Ronaldo per poi tornare per la terza volta a casa sua: il Flamengo. Con i rossoneri non gioca neanche un minuto e si ritira per due anni. Nel 2014 farà una presenza con l'Atletico Paranaense per poi rifermarsi per altre due stagioni. Nel 2016 verrà acquistato dal Miami United dove segnerà 1 gol, l'ultimo della sua carriera, in 3 apparizioni. Lascia il calcio giocato con 7 campionati vinti, 2 coppe italia conquistate, 3 supercoppe ed 1 coppa campioni brasiliana. Dopo una carriera da attore adesso è testimonial dei prodotti Adidas in Brasile, la sua terra... lì si trova a suo agio perchè lui, il Sud America, non l'ha mai dimenticato. Chi viene dal barrio non può che adorare Adriano, il campione del popolo: l'Imperatore che è diventato grande giocando sulla strada.