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È nota a tutti la voglia di successo e di vittorie di una piazza che si considera erede del Sacro Romano Impero, dominatore europeo per decenni.

Fare da comprimari per chi ha l'orgoglio insito nel sangue non è facile ed è per questo che anche un ds del calibro di Monchi viene costantemente criticato. La semifinale della fu Coppa dei Campioni, sarà la "croce" della società per i prossimi anni, perché i tifosi hanno creduto che l'asticella si poteva alzare ed arrivare più vicini ai top club. La Roma sta lavorando bene e, dopo le prime tre giornate, si trova a 4 punti (avendo giocato con Torino, Atalanta e Milan non sono da buttare).

Le accuse per un mercato, invece, all'insegna del raziocinio sono all'ordine del giorno. Alisson, Nainggolan e Strootman sono buoni giocatori ma nessuno li considera fenomeni indiscussi al di fuori dello stadio Olimpico. A centrocampo si è, ampiamente, operato: l'acquisto di Cristante (uno dei migliori lo scorso anno) dovrebbe far riflettere su quanto appeal iniziano ad avere i giallorossi, l'arrivo di Pastore (seppur nella fase calante della sua carriera) può far riflettere che in Europa il vessillo con la lupa capitolina ha la sua importanza e prendere Coric significa che si vuole lavorare con i giovani talenti per riuscire a sfornare qualche campioncino e perché no, se serve anche cederlo. Non di solo calcio e passione si nutre una squadra, anzi ci sono incombenze economico/finanziarie che ai più non interessano (e se poi ci si trovasse come Avellino e Bari?).

Critiche esagerate per chi sta cercando di portare un vento innovativo nel centro Italia e non solo. I veri tifosi, comunque vada, saranno al loro posto su quei seggiolini a cantare per il rosso ocra ed il giallo pompeiano.