Foto: Matchnews

A due ore dall'inizio del match assistiamo ad un temporale che rievoca le guerre tra ateniesi e spartani e proprio come Re Leonida, il primo a calcare il terreno di gioco è proprio Bonucci (il più interessato ad assaporare il clima che si respira all'Olimpico di Roma).

Proprio come nei film, mentre le tifoserie di Juve e Milan si sfidano a suon di coreografie il cielo si placa e tira fuori una brezza primaverile che accompagna i 90 minuti dei 22 atleti in campo. Primo tempo che si chiude con un pareggio a reti bianche, con il Diavolo molto aggressivo ed i bianconeri che studiavano come colpire l'avversario nel secondo tempo.

Così è stato, perché i campioni d'Italia hanno sfoderato il miglior arsenale calando un poker in rapida successione (doppietta di Benatia, autogol di Kalinic e rete di Douglas Costa) che annienta psicologicamente la compagine proveniente dalla città della moda. Coccarda tricolore che va sul petto dei piemontesi ancora una volta, tanto per ricordare che vincere aiuta a vincere e che chiudere il ciclo Allegri con due trofei non è affatto male. I più maligni potranno dire che la coreografia rossonera è stata di cattivo augurio (raffigurato un Joker con le carte da poker), ma gli ultras hanno fatto del loro meglio da ambo le parti. Obiettivo centrato per Allegri, il primo stagionale. Milan da rivedere soprattutto in fase di realizzazione, ma le basi per crescere ci sono tutte. Unica nota stonata è stato il piano di sicurezza in Tribuna Tevere: era difficile prevedere che diversi juventini acquistassero i biglietti nel settore dei rossoneri, essendo di più numericamente ed essendo terminati i tagliandi a loro dedicati?

Vi lasciamo con questo dubbio che analizzeremo in altre sedi, così come ci poniamo il quesito se sia o no finito il ciclo vincente dei bianconeri. Per il momento continuano a vincere, "fino alla fine" come piace a loro.