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E’ il giorno del derby! Un giorno di festa per lo sport della Capitale. Le due squadre romane, entrambe in grandissima forma, si sfidano all’Olimpico in un clima infuocato anche atmosfericamente.

Il clima è teso nelle due curve, ma l’aspetto migliore è quello che sono colme entrambe! Finalmente un derby con la giusta cornice di pubblico. Una partita per veri intenditori di calcio. Nelle formazioni si nota subito con sorpresa il mancato utilizzo di Immobile nella compagine laziale, al suo posto Keita. La Roma schiera invece una formazione prudente con un centrocampo molto rafforzato. Non c’è Bruno Peres sulla fascia destra. Davanti Dzeko è coadiuvato da El Sharawy e Salah.

La Roma inizia subito forte. Già al 2’ minuto Dzeko spreca un’occasione d’oro, ma è anche Strakosha ad essere attento a respingere in calcio d’angolo. All'8’ ancora un’azione favorevole alla Roma con Salah, ma c’è ancora Strakosha che mette a lato. Nei primi minuti di gioco la pressione della Roma è molto forte. I biancocelesti non riescono ad uscire dalla loro metà campo, ma la strategia è quella di attendere e ripartire con il velocissimo Keita. All’11’ il primo tiro della Lazio con Biglia che sfiora il palo. Un minuto dopo, al 12’, il secondo tiro per la Lazio è fatale per i giallorossi, Keita si sbarazza dei difensori giallorossi e fa partire un tiro angolato che passa tra le gambe di Emerson Palmieri, Szczesny non vede il pallone che va inserorabilmente in rete. Lazio in vantaggio. Ora la Lazio gioca meglio, i giallorossi accusano il contraccolpo dello svantaggio e sembrano quasi storditi. I biancocelesti giocano spavaldi e sicuri. Il pubblico di fede romanista è in silenzio. I giallorossi non riescono a riorganizzarsi, alcuni non riescono ad esprimersi come al solito, in primis Nainggolan e De Rossi. La manovra giallorossa è lenta e inefficace, la Lazio sorniona aspetta il momento per colpire ancora. La differenza tra le due squadre è umorale. Nella Roma c’è aria di sbaraccamento, mister Spalletti è da due mesi che fa capire di voler andare via a fine stagione, l’ambiente ne risente e, una partita del genere, andrebbe giocata più pensando a quel prezioso secondo posto che sta stascivolando via. La Lazio è invece una squadra fresca con prospettive future importanti. Due finali da giocare, quella della Coppa Italia e quella della Super Coppa italiana, entrambe contro la Juventus. Da segnalare come estremamente fuori luogo i fischi razzisti dei laziali per Rudiger. Al 45’ rigore per la Roma per fallo in area su Strootman! Dagli 11 metri De Rossi trasforma, è 1 a 1, si ricomincia!!! Dopo 4 minuti di recupero l’arbitro Orsato manda tutti negli spogliatoi.

Inizia il secondo tempo. Per la Roma entra Bruno Peres per El Sharawy. Al 47’ subito un’occasione per Dzeko che tira ancora sul portiere! Al 49’ invece Basta non sbaglia e porta di nuovo in vantaggio la Lazio, anche grazie ad una deviazione fatale per Szcesny. La Roma appare nervosa e stanca fisicamente. La Lazio invece è tonica e sembra ormai aver preso definitivamente le redini della partita. Il caldo si fa ancora più incessante e questo aspetto non favorisce certamente la squadra in svantaggio. Un altro aspetto importante è quello sicuramente legato ai due allenatori. Mister Inzaghi viene continuamente guardato dai propri giocatori e lui dirige la squadra come un direttore d’orchestra, dall’altra parte un allenatore probabilmente in uscita, Spalletti, sembra solo in mezzo alla bolgia dello stadio, la sua squadra è in balìa degli eventi e rischia di incassare continuamente la terza rete. La Lazio è padrona del campo, la Roma una squadra sperduta. I giallorossi non riescono ad entrare nell’area laziale, la difesa biancoceleste è abbottonata e ben organizzata, tutti gli spazi vengono chiusi in modo ordinato e perfetto. Al 74’ cambio significativo nella Roma, entra Totti ed esce De Rossi. Spalletti si affida ancora al Capitano. I giallorossi continuano ad occupare la metà campo avversaria, ma il gioco appare ancora molto lento e soprattutto senza idee, tanto è vero che all’85’ arriva il terzo goal di Keita che chiude la partita. La Roma non c’è più. Fino al 90' non succede più niente, dopo 3 minuti di recupero spazio alla festa dei biancocelesti che non credono ai loro occhi.

La Lazio ha mostrato maggiore freschezza fisica e mentale ed anche un’ottima tecnica di gioco. La Roma invece è apparsa una squadra spenta, stanca e senza idee. Le ultime partite saranno uno strazio per i giallorossi, il Napoli incombe alle spalle mentre la Juve si appresta a vincere il sesto scudetto consecutivo. A fine campionato, c’è ancora aria di smobilitazione, l’ennesima. Un ambiente che non riesce a sanarsi provoca i risultati non esaltanti della squadra. Ora si girerà ancora un’altra pagina, ma la storia della Roma rischia di essere la stessa per sempre.