Tra il passaggio di una nuvola e l’improvvisa pioggia che scendeva dal cielo della città imperiale, abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Sara Iannelli (un’esponente della Pole Dance del Bel Paese).

Già dai suoi occhi traspariva l’emozione nel raccontarci la sua esperienza in merito con una visione al futuro e tanta voglia di mettersi in gioco. La sua storia inizia pochi anni fa, quando è passata dal praticare danza a praticare una disciplina atletica, tanto affascinante quanto faticosa. Ci tiene a rafforzare la tesi secondo cui è uno sport e non una mera esibizione e come tale ha bisogno di duro lavoro, passione e fatica.

Proprio con questi fattori ha iniziato a segnare la storia di questo sport redigendo la prima tesi al mondo a tema scientifico sulla “Pole Dance” concernente una sua prestazione atletica (l’importanza di tale scritto è testimoniata dall’estrapolazione di una parte per mano di Pub Med) e la seconda tesi di laurea sulla “Para Pole Dance”. Tutto ciò non passa inosservato agli occhi dei media, che chiamano la giovane romana in TV su canali del calibro di RAI 4 (su Smart Love) e TV2000 (nel “Programma del secolo”). Per divulgare la sua disciplina sportiva collabora da 5 anni con l’Ateneo di Tor Vergata (dove si esibisce nella pratica sportiva vera e propria durante la settimana dello sport). Attualmente ha in progetto di aprire un ASD con altri due colleghi, dove svolgerà corsi per diventare istruttori di Pole Dance e non solo.

La Dottoressa Iannelli, inoltre, spera che questo sport riesca ad ottenere molta più visibilità di quello che adesso ha, anche se nota degli spiragli di luce su cui bisogna lavorare ed insistere. E’ uno sport accessibile a tutti, anche economicamente. Dettaglio da non sottovalutare, visto che invece chi vuole investire su questa disciplina non ha un lavoro in discesa (pensiamo che un palo di allenamento arriva a costare 500 €, mentre uno da esibizione anche 1000€).

Chi vi scrive ama il calcio alla follia, ma osservare l’amore di questa ragazza per uno sport lontano dai “normali schemi” regala delle emozioni e quasi ci veniva voglia di iniziare questa pratica sportiva. Nonostante tutto ciò, a farla da padrone è l’umiltà della dottoressa in scienze motorie: “la mia più grande soddisfazione sono i saggi di fine anno delle mie allieve” e questo denota un sentimento per ciò che fa che va oltre il semplice lavoretto. Con giovani così propositivi si può pensare, realmente, di cambiare lo sport e di riflesso il mondo.