Benevento, Teatro Massimo. L' attore Giacomo Rizzo (Foto di Vincenzo Maio)

Al Teatro Massimo di Benevento, il 15 marzo 2019, è ritornata la straordinaria interpretazione di Giacomo Rizzo ( nella foto ) nel personaggio di Bernardino in “Ce penza Mammà” per la regia di Giacomo Rizzo, che tanti successi ha raccolto nelle edizioni precedenti, incominciando dal 1990 con la grande Luisa Conte e poi ancora con Rosalia Maggio; per questa edizione Giacomo Rizzo è stato affiancato dalla bravissima Caterina De Santis, continuando il sodalizio artistico che li vede protagonisti, da tre stagioni, con straripante successo.

Gli attori della Compagnia Stabile del teatro Bracco hanno raggiunto, grazie alla direzione di Giacomo Rizzo, un affiatamento e uno spessore di ottimo livello artistico, e tutta la commedia è un susseguirsi di gag per irresistibili risate del pubblico, da lacrime agli occhi.

Una storia anche di profondi sentimenti umani ma raccontati  con apparente leggerezza, che nulla toglie allo spessore di una delle più belle commedie scritte da Gaetano Di Maio.

La scomparsa prematura di mammà in giovane età, lascia soli quattro figli. Margherita è la più grande e con mammà morta ci parla tutte le notti. Dall’ altro mondo le dà consigli, le dice quello che deve fare e le raccomanda di prendersi cura della famiglia. Geppino è pieno di debiti fino al collo, motivo dei continui litigi con la moglie Giannina e l’ invadente e focosa suocera Rachele.

Bernardino il figlio ‘nu poc abbunat’ non può rischiare di essere chiuso in un ospizio. La casa è un viavai di personaggi bizzarri e indiscreti, come la pettegola vicina di casa Titina e il fioraio ipocondriaco. Ma il fantasma di mammà sembra tornare dal passato e materializzarsi in Lauretta figlia illegittima di Geppino, che a mammà è “tale e quale. Due gocce d’ acqua!”.

Dal momento in cui si insinua nella casa paterna insieme al fidanzato Agostino creerà alla famiglia non poche difficoltà. A ingarbugliare ancora di più il racconto scenico si presenta la figura di Armando Pastore, amore giovanile di Margherita, ormai diventato prete.

Margherita con immenso amore, e obbedendo agli ordini della defunta mammà, sarà il capro espiatorio per cercare di risolvere i problemi di tutti; ma alla fine dei suoi tanti sacrifici, seguirà un’ amara verità.