Un testo profondo, malinconico, esilarante. Due anime apparentemente dissimili, una prostituta e uno scrittore fallito s’incontrano per un fortuito gioco del destino. Si studiano, si provocano e tra loro nasce un rapporto schietto che genera momenti di complicità alternati a fasi in cui Anna e Ugo sembrano allontanarsi per sempre risucchiati dal gorgo del misero mondo in cui sono costretti a vivere. Difficile intravedere all’orizzonte barlumi di riscatto.

Il tutto, come all’epoca della scrittura di Manfredi-Marino, avviene sullo sfondo di una società “sull’orlo dell’abisso” dove i rapporti tra individui sono sempre più complessi, costellati da insulse ed asettiche relazioni “facebookiane”. Il lavoro di un regista parte innanzitutto dalla distribuzione dei ruoli: Luciana Frazzetto e Geppi Di Stasio, autentici animali da palcoscenico, sono stati scelti per interpretare i personaggi di Anna e Ugo in quanto dotati di una non comune capacità espressiva. Luciana e Geppi con il loro indiscutibile talento sono riusciti a centrare quello che per me era il principale obiettivo: far emergere dalle anime dei due personaggi quell’irrinunciabile desiderio di comunicare tra esseri umani di cui ormai si è persa traccia. Anna e Ugo non “chattano”, non si parlano attraverso “whatsapp”. Si guardano negli occhi! Il finale, come in ogni testo che si rispetti è a sorpresa e induce lo spettatore a riflettere sul vero senso della nostra esistenza.

Sinossi: Anna, una tenera e ruspante prostituta e Ugo, uno scrittore insonne e in crisi esistenziale, sono i protagonisti di questa frizzante commedia. Lui, esasperato dai continui trambusti e rumori che fa ogni notte al rientro dal “lavoro” la sua vicina di casa che abita al piano di sopra, irrompe furibondo nell’appartamento di lei. Tra una serie di litigi e scontri verbali, i due protagonisti, danno vita ad un esilarante incontro di due mondi assolutamente contrastanti come quello della travolgente prostituta di lungo corso e quello di un intellettuale piccolo piccolo con ambizioni al di sopra persino della consapevolezza dei suoi limiti. Lei, un personaggio grintoso e buffo che sin da bambina ha coltivato un sogno: comprarsi una giostra per poter guardare finalmente la gente che ride e si diverte. Lui, uno scrittore fallito, amareggiato e disilluso dalla vita.

Alla fine, Anna e Ugo, tra colpi di scena e battibecchi, si scoprono più affini di quanto potessero immaginare. Una commedia estremamente tenera, amara, frizzante e divertente che Nino Manfredi scrisse con Nino Marino e che rappresentò nel 1988.

 

GENTE DI FACILI COSTUMI di Nino Manfredi e Nino Marino

con Luciana Frazzetto e Geppi Di Stasio - Regia Massimo Milazzo

Costumi: Roberto Di Falco. Foto: Laura Camia. Aiuto Regia: Domizia Romano. La Voce di Gargiulo è di: Giorgio Lopez. Luci e Fonica: Tony Di Tore. Direzione di Scena: Federico Paffetti. Ufficio Stampa: Federica Rinaudo.

TEATRO DELLE MUSE - Via Forlì 43 - Roma Tel. 06.44 23 36 49 - 06.44 11 91 85 (Mercoledì riposo)