Tra i vari campionati di calcio quello è Turco è sicuramente uno dei più affascinanti. Nelle ultime sessioni di calciomercato diversi giocatori di livello hanno scelto di andare a calcare i campi turchi e molti giovani talenti arrivano propri da quel settore calcistico. La redazione di Matchnews ha avuto il piacere di intervistare Gabriele Cecchi uno dei giornalisti più esperti di questo campionato e fondatore di Kulup Turkiye. 

MN: Buonasera e grazie della disponibilità. Come nasce l'idea di Kulup Turkiye?
KT: Kulup Turkiye nasce dall’idea di far conoscere, rendere fruibile una realtà geograficamente lontana da noi, descritta poco e male in Italia, sia a livello calcistico sia a livello socio-culturale e anche storico. Questo coacervo è stato possibile anche grazie al mio background storico-archeologico

MN: Diversi calciatori stanno scegliendo di giocare nel campionato turco, cosa manca per diventare uno dei 5 maggiori tornei europei?
KT: Mancano le figure manageriale adeguate, oltre alla necessità impellente di aspettare i giovani allenatori turchi, che possono dare soddisfazioni importanti. Allo stesso tempo però, alcuni top club dovrebbero spingersi nel cercare allenatori altrettanto top nei campionati stranieri, per essere più competitivo possibile, anche in Europa. La caratteristica degli allenatori turchi è che pensano sempre prima al campionato.

MN: La Turchia sta lanciando giovani interessanti come Yildiz, Arda Guler, Ozcan e Canak, questo può essere un buon punto di partenza per la crescita del movimento?
KT: Il movimento turco è nella sua Golden Generation, io la chiamo “Altin Generation” , ovvero la generazione d’oro. Ci sono 2005 che stanno per far parlare di loro a breve, come Engin Poyraz del Trabzonspor. C’è un Under 20 che ha sfiorato i mondiali di categoria perdendo ai rigori contro la Norvegia. La crescita del movimento è indubbia e va accompagnata con figure manageriali e professionistiche adeguate. Non bisogna perdere il talento che sta scorrendo in tutta la nazione anatolica.

MN: Come giudichi il lavoro di Vincenzo Montella come commissario tecnico?
KT: Lavoro dal punto di vista mentale fenomenale, senza mezzi termini. Ha preso una nazionale ricca di talento ma scollegata tra i giocatori di maggior spicco e personalità. Ha creato così un gruppo unito, un gruppo che sente sempre il peso della maglia che indossa, che rappresenta tutti i turchi, dentro e fuori la Turchia. È una maglia piuttosto pesante, in relazione al sentimento patriottico turco. Vincenzo Montella è stato bravissimo nell’entrare con la testa e il cuore nella mentalità turca e adesso è un allenatore amatissimo. Peccato per il mancato primo posto nel girone B di Nations League, ma si aspettano grandi gironi di qualificazione al mondiale per le stelle della notte, con Vincenzo Montella come guida tecnica.

MN: C'è un giocatore che ti ha fatto appassionare al calcio turco?
KT: Se penso ad un giocatore fondamentale per comprendere Kulup Turkiye e per comprendere la passione e la curiosità per questo mondo, dico sicuramente Arda Turan.

MN: Dove e come possono seguirti i nostri lettori?
KT: Possono seguire la pagina Kulup Turkiye su Instagram. A breve arriveranno altre novità fruibili sul web.

MN: Un saluto ai lettori di Matchnews?
KT: Un saluto ai cari lettori di Matchnews e speriamo di risentirci per parlare dei risultati delle squadre turche in Europa