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“L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri o, se ascolta i maestri, è perchè sono testimoni... Le nuove generazioni hanno particolarmente sete di sincerità, di verità, di autenticità. Esse hanno orrore del fariseismo in tutte le sue forme”.

Sono parole pronunciate da Papa Paolo VI nel 1974 nel “Discorso ai Membri del Consilium de Laicis” e possono essere applicate a Franco Cuomo, alla sua vita ed alle sue opere, in particolare al libro “I dieci”, recentemente ripubblicato. In quest’opera è denuciata in maniera chiara e lucida la vicenda dei dieci scienziati che ottanta anni addietro firmarono il Manifesto che avviò le persecuzioni razziali contro gli ebrei. La luce irradiata da Cuomo su quella orrenda storia conserva intatta la sua attualità di esempio da seguire in un mondo che tende ad essere in misura crescente multiculturale e su cui soffiano venti sempre più forti di populismo e di paura dell’altro.

In questa linea si è posto anche la V edizione del Franco Cuomo International Award, presieduta dal direttore editoriale del giornale Futuro Quotidiano Velia Iacovino e dall’economista Alberto Cuomo, senza dimenticare la Giuria con un qualificato respiro internazionale presieduta dall’ispanista e critico d’arte Otello Lottini. Il Premio si è tenuto nella prestigiosa sede di Palazzo Giustiniani a Roma, ed è stato promosso dall’Associazione Ancislink, presieduta dal Prof. Franz Ciminieri. Come affermato nel corso dell’evento da Alberto Cuomo, il Premio non ha inteso avere un ruolo commemorativo ma, sulla scia dell’intellettuale eclettico Franco  Cuomo, si è proposto di promuovere la memoria come fattore di progresso, di conoscenza del presente ed immaginazione del futuro.

In altri termini, il fine della manifestazione è stato principalmente quello di promuovere la cultura come elemento propulsore di integrazione e di dialogo. Un’ autorevole conferma di ciò è stata la lettura del messaggio di saluti del Segretario Generale delle Nazioni Unite  António Manuel de Oliveira Guterres durante la manifestazione. Nella linea descritta sono stati premiati esponenti di eccellenza che si sono distinti sia nel proprio campo, sia in riferimento alle grandi questioni del nostro tempo. Per tali ragioni sono stati assegnati tre premi alla carriera: per la letteratura alla scrittrice Lia Levi, per il teatro all’attore e regista Pino Micol, per il giornalismo  al direttore di Rainews24 Antonio Di Bella. Per la sezione letteratura il riconoscimento è stato consegnato alla critica d’arte Mimma Pisani ed  alla poetessa marocchina Mounya Allali; per la sezione saggistica alla psicologa Maria Rita Parsi ed al filologo finlandese Heikki Solin; per la sezione teatro all’attore e regista Francesco Di Leva con il suo gruppo Nest, ed all’attrice Guenda Goria. Il premio speciale internazionale (ECPD) è stato assegnato all’On.le Grazia Francescato.

I premi della Presidenza sono stati riconosciuti al collezionista mecenate Sergio Longo, alla Presidente della Fondazione Akbaraly Cinzia Catalfamo, al team Vazapp impegnato a rilanciare in chiave nuova il settore agricolo della Capitana ed alla scrittrice esordiente Elena Rossi. In considerazione della sua importanza, l’evento ha avuto il prestigioso patrocinio dell’ECPD, il Centro Europeo per la Pace e lo Sviluppo – Università della Pace delle Nazioni Unite.