Dalla mente visionaria di Guillermo Del Toro (La spina del diavolo, 2001, Hellboy, 2004, Il labirinto del fauno, 2006) un racconto che raggiunge l’estasi orrorifica, a discapito della storia, che finisce per essere prevedibile, scadendo nel clichè.

La pellicola racconta della giovane Edith Cushing (Mia Wasikowska), scrittrice in erba, in grado di vedere i fantasmi. Un flashback iniziale, quattordici anni prima, mostra Edith bambina in lacrime per la prematura morte della madre. Un attimo dopo, la donna, sottoforma di fantasma, va verso di lei mettendola in guardia da “Crimson Peak”, che scopriremo essere la casa dei fratelli Sharpe.

La rappresentazione degli spettri è piuttosto singolare, hanno delle mani simili ad artigli, sono neri o rosso sangue ed hanno un’aria apparentemente minacciosa. Proprio per questo Edith scrive storie di fantasmi, ma la sua vita cambierà drasticamente dopo l’incontro con Sir Thomas Sharpe (Tom Hiddlestone) e sua sorella Lady Lucille Sharpe (Jessica Chastain).

La storia procede normalmente, alternando momenti di tensione, fino a spostarsi alla residenza degli Sharpe, Allerdale Hall. Da qui inizia una nuova vicenda, se vogliamo, più cupa e carica di mistero. Il punto forte è tutto ciò che riguarda il visivo: una grande casa fatiscente, che gronda argilla dalle pareti, piena di scricchiolii, fredda, con scarafaggi morti e un grande buco nel soffitto, da cui cadono fiocchi di neve. Questo, unito alla fotografia di Dan Laustsen, che avvicina colori caldi e tonalità dark, contribuisce a creare situazioni di forte tensione, tanto da far sobbalzare lo spettatore dalla poltrona. Purtroppo, la storia comincia a diventare incerta e prevedibile. I fantasmi risultano essere l’unico elemento di “terrore”, tanto da rappresentare un mero espediente narrativo. Infatti, strisciano per i corridoi e aprono le porte, solo per avvertire la povera malcapitata di stare in guardia dai fratelli Sharp. Ed esaurito il loro compito, entrano a far parte del visivo, insieme all’ampia distesa innevata fuori dalla casa, che trasuda argilla rossa. Mia Wasikowska, oltre ad avere il physique du rôle, veste bene la parte, ricoprendo un ruolo attivo, soprattutto nella ricerca di indizi per scoprire le inquietanti verità nascoste a Crimson Peak. Gli echi a Rebecca la prima moglie di A. Hitchcock (1940) sono molto forti. Tom Hiddleston ha una recitazione impostata, tipica da Sir inglese, ma fa trapelare un pizzico di pazzia, che verrà spiegata solo alla fine, mentre la Chastain ha il segno dell’inquietudine in volto, è fredda e ambigua sin dall’inizio e nasconde una follia latente.

Visione interessante e avvincente, in linea con l’imminente festa di Ognissanti, senza troppe pretese narrative.