Roma - E’ stata inaugurata il 23 settembre, nell’ambito del Bimillenario Augusteo dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, la mostra nell’incredibile magnificenza del complesso delle Terme di Diocleziano, le più grandi del mondo antico. E’ stata riportata all’antico splendore l’Aula VIII e la Natatio allestita con i meravigliosi reperti architettonici delle terme stesse ora finalmente esposti al pubblico.

Dopo sei anni di studi, restauri e lavoro la grande Natatio all’aperto delle Terme di Diocleziano, apre le porte al pubblico accogliendolo nella suggestiva nuova imponente maestosità insieme alla nuova luce data a quel gioiello di stile michelangiolesco del Chiostro piccolo della Certosa di S. Maria degli Angeli. Nel chiostro ci si lascia avvolgere dal magico incontro tra l’età classica e rinascimentale, passando quasi naturalmente da quello che fu originariamente e quello che divenne in seguito.

Qui sono esposte le sculture della villa romana di via Agnanina, solo di recente ritrovate (2010-2011), con la preziosissima Testa di Lucio Veio. Lavori faticosissimi di restauro che si apprezzano ancor di più vedendo scorrere le immagini di come per anni quei luoghi sono stati lasciati andare in malora, abbandonati alle arroganti sterpaglie e denigrati a miseri magazzini, ora il bianco splendente e le superbe linee rinascimentali ridonate al meraviglioso chiostro ci riempiono di soddisfazione, lasciando però un velo di malinconia pensando a quante ricchezze purtroppo lasciamo andare in rovina.

Le Terme di Diocleziano erano state destinate ad un uso “popolare” ed è proprio questo l’invito che voglio fare… mi auguro che questa riapertura al pubblico con questa meravigliosa veste, abbia un successo “popolare” perché solo aumentando la nostra sensibilità verso le enormi ricchezze che i “nostri” avi ci hanno lasciato dobbiamo prendere coscienza che il nostro è il più “grande” paese del mondo e non dobbiamo lasciarlo morire così perché dalle nostre ricchezze deve ricominciare la rinascita del nostro “grande” paese.