6.Louise Bourgeois, Untitled, c. 1939-1940, crayon, ink, and graphite, National Gallery of Art, Washington, Promised Gift of Tony Podesta. © The Easton Foundation / Licensed by VAGA, NY

Questa volta voliamo oltre oceano. Dopo l’esposizione di Edimburgo alla Scottish National Gallery of Modern Art nel 2014, è la volta di Washington. Qui la National Gallery of Art ospita fino al 15 maggio 2016 la mostra “Louise Bourgeois: No exit” (West Building, Ground Floor - Gallery 22).

Washington (USA) - Arte del Novecento. In senso stretto, perché la Bourgeois l’ha attraversato quasi tutto il ventesimo secolo. In lungo e in largo. Nasce infatti nel 1911 in Europa, a Parigi, e muore a New York nel 2010.

Diversificata anche la sua produzione. Scultrice prima di tutto – famosi in tutto il mondo i suoi ragni giganti, come quelli esposti in Canada e in Giappone, ma anche pittrice, decoratrice e scrittrice.

Amante di Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir, l’artista franco-americana ha saputo trasformare in arte temi universali quali la paura, la solitudine, l’infanzia, l’erotismo, il rapporto con la madre e con il padre, il dopoguerra. Partendo dal particolare della propria intima esperienza per arrivare all’universale. Originalissima e quanto mai attuale ha tuttavia ottenuto la sua prima importante mostra solo all’età di 71 anni (Museum of Modern Art), con un riconoscimento evidentemente tardo, come spesso accade a chi si fa precursore, abbattendo la barriera del tempo, di una lettura della realtà quanto mai profonda.

Affiancata durante i primi anni ai surrealisti, è più che altro, come lei stessa si definiva, un’artista esistenzialista, autentica, non circoscrivibile in mode e cliché. Sempre pronta a raccontare i propri drammi e le proprie felicità attraverso un linguaggio lirico e onirico insieme, che fonda le sue radici direttamente nell’inconscio.

La mostra alla National Gallery of Art “No exit” prende il titolo da una delle sue installazioni in cui tre totemiche sculture, ispirate alle tre anime dell’opera di Sartre, vengono rappresentate in uno spazio strettissimo, senza uscita appunto.

Tra le ventuno opere presentate al pubblico, di cui diciannove provenienti dalla collezione del museo stesso, si ricordano il marmo Germinal (1967), il disegno My Hand (1997) a penna e inchiostro rosso, La tapisserie de mon enfance—montains in Aubusson (1947), dove il percorso tortuoso e appuntito dei monti rimanda all’infanzia, o ancora le nove incisioni della serie He Disappeared into Complete Silence (1947).

L’arte intesa come strumento per esorcizzare i propri demoni e fantasmi. Gli stessi nei quali tutti possono identificarsi, che tutti possono, in un modo o nell’altro, riconoscere come propri.

Per questo l’arte di Loiuse Bourgeois piace, perché entra dentro sfondando le barriere dell’apparenza e della convenienza. E va oltre.

Louise Bourgeois: No Exit 15 novembre 2015 - 15 maggio 2016 National Gallery of Art, Washington West Building, Ground Floor - Gallery 22

  1. Louise Bourgeois, Germinal, 1967, marble, National Gallery of Art, Washington, Promised Gift of Dian Woodner. © The Easton Foundation / Licensed by VAGA, NY
  2.  Louise Bourgeois, the puritan, 1990, hand-colored engraving on handmade paper with chine collé in bound volume, National Gallery of Art, Washington, Gift of the Heather and Tony Podesta Collection, 2009. © The Easton Foundation / Licensed by VAGA, NY
  3. Louise Bourgeois, Paris Review, 1994, aquatint and drypoint with additions in white gouache, National Gallery of Art, Washington, Gift of Carolyn Kaplan, 2007. © The Easton Foundation / Licensed by VAGA, NY
  4. Louise Bourgeois, My Hand, 1997, pen and ink, National Gallery of Art, Washington, Promised Gift of Dian Woodner. © The Easton Foundation / Licensed by VAGA, NY
  5.  Louise Bourgeois, M is for Mother, 1998, pen and ink with colored pencil and graphite, National Gallery of Art, Washington, Gift of Dian Woodner, 2008. © The Easton Foundation / Licensed by VAGA, NY
  6. Louise Bourgeois, Untitled, c. 1939-1940, crayon, ink, and graphite, National Gallery of Art, Washington, Promised Gift of Tony Podesta. © The Easton Foundation / Licensed by VAGA, NY
  7. Louise Bourgeois, La tapisserie de mon enfance—montains in Aubusson (Tapestry of My Childhood—Mountains in Aubusson), 1947, brush and ink with gouache, National Gallery of Art, Washington, Corcoran Collection (Gift of William H. G. FitzGerald, Desmond FitzGerald, and B. Francis Saul II), 2015. © The Easton Foundation / Licensed by VAGA, NY
  8. Louise Bourgeois, He Disappeared into Complete Silence, plate 4, 1947, engraving with drypoint, National Gallery of Art, Washington, Purchased as the Gift of Dian Woodner, 2010. © The Easton Foundation / Licensed by VAGA, NY
  9. Louise Bourgeois, He Disappeared into Complete Silence, plate 7, 1947, engraving with drypoint, National Gallery of Art, Washington, Purchased as the Gift of Dian Woodner, 2010. © The Easton Foundation / Licensed by VAGA, NY
  10. Louise Bourgeois, He Disappeared into Complete Silence, plate 8, 1947, engraving with drypoint, National Gallery of Art, Washington, Purchased as the Gift of Dian Woodner, 2010. © The Easton Foundation / Licensed by VAGA, NY
  11. Louise Bourgeois, Mortise, 1950, painted wood, National Gallery of Art, Washington, Gift of the Collectors Committee, 1992. © The Easton Foundation / Licensed by VAGA, NY
  12. Louise Bourgeois, Untitled, 1950, brush and ink, National Gallery of Art, Washington, Promised Gift of Dian Woodner. © The Easton Foundation / Licensed by VAGA, NY